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Santa Teresa, l’appello di Don Dario per una clochard: «aiutateci, è un caso difficile»

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Santa Teresa, l’appello di Don Dario per una clochard: «aiutateci, è un caso difficile»

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Blessie

COSENZA – A Cosenza, ormai da oltre due settimane, una donna si è accampata dentro un riparo notturno di fortuna sulle scalinate della Chiesa Santa Teresa, quartiere centrale della movida cosentina. In zona sono diverse le persone che si sono prodigate per aiutare la clochard di nome Blessie, donandole coperte e beni di prima necessità tra cui indumenti e alimenti. La senzatetto però, si rifiuta di ricevere aiuto e nel momento in cui qualcuno si avvicina, a momenti di tranquillità, alterna stati di alterazione forse originati da paura e trascorsi traumatici che non si conoscono.

“Aiutateci, Blessi è un caso difficile”

Il parroco della chiesa di Santa Teresa, Don Dario De Paola, chiede aiuto alle istituzioni, lanciando un appello affinché non si voltino dall’altra parte per risolvere un caso che si mostra complicato e davanti a cui non si può rimanere indifferenti.

“Illustrissime Autorità Provinciali e cittadine, politiche, civili, militari, sanitarie,
mi permetto di scrivervi in maniera formale per portare alla Vostra attenzione la questione di una donna, Blessie, che ormai da due settimane dorme di notte dinanzi al portone centrale della nostra Chiesa, scavalcando le transenne. Non è mio intento segnalarla per la trasgressione della violazione del suolo privato, ma nel caso di specie, come cristiano, come sacerdote e come cittadino mi sento in difficoltà nel riuscire ad aiutarla, e con me la Comunità Parrocchiale a me affidata e le persone che già sono state interpellate dal sottoscritto.

Questa donna, che sappiamo già conosciuta un po’ da tutte le forze dell’ordine, dalle autorità sanitarie e locali, rifiuta categoricamente qualunque tipo di sistemazione, e dove è stata inserita nei tempi passati ha purtroppo creato problemi. Abbiamo interpellato due volte le forze dell’Ordine (una prima volta i Carabinieri, una seconda la Polizia), l’assessore al Welfare del Comune di Cosenza, insieme a professionisti da noi conosciuti o rintracciati per supporto psicologico, l’Unità di Strada, realtà ecclesiali e non che si occupano di
persone senza dimora.

A quanto ci consta, tutti si stanno dando da fare a cercare il modo migliore di avvicinarla ed aiutarla, ma…ad oggi ancora è lì, ed in questi giorni sotto la pioggia e il freddo che pian piano aumenta. Sappiamo avere un fratello a Napoli, ma lei rifiuta categoricamente anche questa soluzione. Che fare? Tengo a sottolineare che questa lettera non è scritta a mo’ di polemica, ma a titolo di richiesta formale di aiuto per fare sinergia. È una
situazione difficile, delicata, che però rischia di fare apparire come se le Autorità non vogliano prendere in carico le situazioni, la città come un luogo che non si interessa delle persone con difficoltà e anche la Chiesa, che non vuole ospitarla o vuole addirittura cacciarla con la forza dal sagrato. Riferisco cose già sentite da persone vicine al nostro ambiente. Così ci perdiamo tutti, oltre che la nostra amica Blessie. Certo di ricevere un riscontro positivo, pronto a mettermi a disposizione per come vorremo concordare, vi saluto nel Signore”.

La risposta del Comune di Cosenza

Il Comune di Cosenza, settore welfare, risponde alla richiesta di aiuto del parroco De Paola sul caso della senzatetto Blessie.

“Gentile Parroco, questo ufficio ha preso visione della missiva con la quale si chiede di voler intervenire per la Sig.ra Blessing, cittadina nigeriana già in carico a questo fin quanto di competenza. La sig.ra è stata, infatti, ospite di una prima struttura (SS. Vergini) per oltre un anno e mezzo. Da questa citata struttura, che ospita minori e donne in difficoltà, è stata purtroppo allontanata con la forza pubblica per aver causato molti problemi.

Dall’allontanamento da questa struttura è stata ospitata dalla Comunità Regina Pacis di Mussano, struttura nella quale ha passato una sola notte, scappando all’insaputa
dei gestori e del servizio. A distanza di qualche mese, alla luce di quanto si apprende dalla citata missiva, questo servizio ha preso contatto con la comunità nigeriana per chiedere ulteriore supporto. Con la rappresentante della comunità, che ha ospitato Blessing per un breve periodo, si è convenuti al fatto che la Sig.ra Blessing non ha problemi sociali ma sanitari e che la stessa necessita di una presa in carico dal CSM territorialmente competente e l’inserimento in una struttura idonea. Questo ufficio andrà comunque ad intraprendere ulteriori azioni per la tutela della persona e della comunità. Si resta in ogni caso a disposizione per qualsiasi tipo di problema”.

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