Area Urbana
Tentata violenza sessuale su una 27enne: parrucchiere a giudizio a Cosenza
COSENZA – Ieri il Tribunale di Cosenza ha rinviato a giudizio un parrucchiere di 49 anni cosentino, accusato di violenza sessuale nei confronti una giovane di 27 anni. L’imputato è difeso dall’avvocato Angiolino Franco mentre la parte offesa è tutelata dall’avvocato Carlo Esbardo.
I fatti risalgono al 2022 quando la vittima fa ritorno nel paese di origine per trascorrere le vacanze di Natale con la famiglia. Per l’occasione fissa un appuntamento dal parrucchiere, il 28 dicembre. “L’imputato era un amico di famiglia di vecchia data al punto tale che la vittima lo chiamava zio”, ci spiega l’avvocato Carlo Esbardo, legale della parte offesa.
Quella mattina la ragazza entra nel salone di bellezza e si prepara a un trattamento ai capelli. Inusuale, però, quello che accade subito dopo: la ragazza e il parrucchiere rimangono soli e in questo frangente lui si sarebbe apprestato a chiudere a chiave la porta d’ingresso nonostante fosse ancora orario di apertura. Durante il trattamento iniziano le presunte molestie sessuali. “Guarda ti faccio vedere un video divertente”, così il parrucchiere mostra un video pornografico alla giovane. “Dai così scaldiamo gli animi, non ti senti già calda?”, la incalza l’uomo. La vittima non gradisce affatto e lo invita a spegnere il filmato.
A quel punto il parrucchiere, nel mentre le sistema la mantellina, avrebbe insinuato la propria mano sotto il maglioncino della ragazza palpandole il seno. La vittima, incredula per il gesto, lo invita a smettere. Nonostante il secondo rifiuto, il parrucchiere non demorde e continua imperterrito nelle proprie avances sessuali. Secondo quanto racconta la ragazza, l’uomo arriva persino a prenderle la mano conducendola verso il proprio inguine per poi sfregare anche le proprie parti intime sul corpo della 27enne. La giovane si divincola ripetutamente e l’uomo si ferma, finendo il trattamento. Poi il parrucchiere decide di aprire la porta per l’arrivo di un’altra cliente. La ragazza uscirà turbata dal salone, dopo che l’uomo l’avrebbe anche intimidita dicendole che la prossima volta non lo avrebbe fermato.
Dopo l’accaduto racconta il fatto ai familiari e con il supporto morale della sorella e del cognato decide di denunciare ai carabinieri. L’associazione Roberta Lanzino si è costituita parte civile. Il rinvio a giudizio per l’imputato è stato fissato per il prossimo 9 gennaio.
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