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Asp Cosenza, acquisto di 10 automediche e autoambulanze usate. Ciacco: «è uno scandalo»

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Asp Cosenza, acquisto di 10 automediche e autoambulanze usate. Ciacco: «è uno scandalo»

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COSENZA – “Per la verità, potrebbe sembrare che io sia in preda a una ossessiva furia persecutoria nei confronti della Governatore della Calabria. Però, costui – si legge in un  nota stampa del consigliere comunale Giuseppe Ciacco – è refrattario a ogni miglioramento. Ne combina una al giorno. E, questa volta, l’ha combinata davvero grossa. Se non fosse una cosa, drammaticamente seria, ci sarebbe da dire, quasi folcloristicamente, che, oggi, con un tocco di bacchetta magica, ha fatto arrivare, in Lombardia, con oltre 4 mesi e mezzo di anticipo, Babbo Natale, che è partito, di gran carriera, dalla Cittadella di Catanzaro, con una slitta piena di denaro pubblico, scaricato, poi, nelle casse di AREU. L’AREU è l’agenzia regionale emergenza – urgenza della regione Lombardia.

Di che cosa sto parlando?

Sto parlando – spiega il consigliere –  della deliberazione n. 1751 del 1.agosto.2023, adottata, su specifica delega dell’Azienda Zero, dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria provinciale di Cosenza. Con la suddetta delibera l’ASP di Cosenza ha acquistato da AREU 10 automediche e 10 autoambulanze. Mi si dirà: ma, è una provvida iniziativa finalizzata a implementare il parco degli automezzi di soccorso della Regione Calabria e, allora, che c’è di male?

E, invece, c’è tutto di male. Della serie: in Calabria è arrivato un pacco-bidone! E’ stata messa in piede una procedura, che è, scandalosamente, piratesca. Innanzitutto: perché l’acquisto è stato perfezionato dentro lo schema della “trattativa privata pura”, che ha coinvolto, solo e soltanto, l’AREU? E’ stata verificata l’oggettiva impossibilità di acquisire, alle stesse condizioni, la medesima prestazione, da parte di altri contraenti? Quali erano le ragioni dell’assoluta urgenza di provvedere? Le criticità del parco degli automezzi di soccorso della Regione Calabria sono, notoriamente, ataviche. Non sono state scoperte, d’incanto, una notte di mezza estate.

Inteligenti pauca… E, allora, perché, a tempo debito, non è stata utilizzata una procedura concorsuale a evidenza pubblica? E, perché, oggi, giusto a ridosso di ferragosto, è stata attivata, in fretta e furia, la trattativa privata pura, che è “l’eccezionale” eccezione alla regola? Gli interrogativi sono, per davvero, inquietanti! Ancora. I 20 automezzi acquistati non sono nuovi, sono, tutti, usati. E si tratta di un usato consunto e logorato. Fornisco, al riguardo, emblematicamente, qualche dato per tutti. Sottolineando che i dati che io fornisco sono, anche, a perfetta a conoscenza del Direttore Generale dell’ASP di Cosenza. Ecco i dati. Una automedica è stata immatricolata l’1.gennaio del 2010 e all’ultima revisione, effettuata il 22.luglio del 2022, presentava 199.502 km. Un’altra automedica è stata immatricolata l’1.gennaio del 2010 e all’ultima revisione, effettuata il 2. agosto del 2022, presentava 221.215 km. Un’altra automedica è stata immatricolata l’1.gennaio del 2013 e all’ultima revisione, effettuata il 7.dicembre del 2022, presentava 233.375 km. Ovviamente, al di là della vetustà di ogni singolo automezzo, nel frattempo, la quantità di chilometri macinati è ulteriormente aumentata.

Insomma, sono tutti automezzi assistiti dal certificato di “usato garantito per usura”, quasi ferro vecchio. E quanto è costato questo “usato usurato”? I 20 automezzi, usati usurati, sono costati circa 600 mila euro; per la precisione 558.320 euro. La stessa fornitura, se acquistata nuova, sarebbe costata, listino CONSIP alla mano, circa 700.000 euro. Con appena 140.000 euro in più si sarebbe avuta, anziché di ferro vecchio, una dotazione di mezzi nuova di zecca a km zero. Il che, in termini di oculata equità contabile, avrebbe rappresentato un autentico investimento, che, nel rapporto costi-benefici, avrebbe, contestualmente, determinato un vantaggioso risparmio nel medio e lungo termine . E nelle casse della Regione la disponibilità delle corrispondenti risorse economiche c’è e come c’è! Ma il peggio del peggio viene adesso. I 20 mezzi acquistati non possono essere, prontamente e immediatamente, immessi nella rete di soccorso. Cioè a dire: si è proceduto, attraverso la trattativa privata pura, a un acquisto in via d’urgenza, epperò, il prodotto, acquistato d’urgenza, nonostante la necessità di disporne rapidamente, non può essere immediatamente utilizzato. Roba da far rabbrividire! Infatti, – udite, udite – le 10 automediche e le 10 autoambulanze che AREU ha venduto alla Regione Calabria sono “prive degli equipaggiamenti sanitari di bordo specifici”.

Non sto scherzando, non sto barando. Sto riportando, testualmente, ciò che ha scritto il Direttore Generale dell’ASP di Cosenza nella deliberazione n. 1751 del 1.agosto.2023. Il che, tradotto, che cosa significa? Significa che negli automezzi acquistati non c’è, nemmeno, una bombola di ossigeno. Non c’è niente! La Regione Calabria ha acquistato, solo, le macchine vecchie! Il che, tradotto, che significa? Significa che per rendere utilizzabili, nella rete di soccorso, i 20 automezzi, prelevati da AREU, è necessario acquistare 20 equipaggiamenti sanitari di bordo specifici. E quanto costeranno i 20 equipaggiamenti di bordo? E quindi i 20 automezzi non sono costati, solo, 558 mila euro; costeranno 558.000 euro + x; dove la x identifica l’aleatoria incognita del prezzo dei venti equipaggiamenti. E l’acquisto dei 20 equipaggiamenti come avverrà? Sempre attraverso la trattativa privata pura? E quanto tempo occorrerà per perfezionare l’acquisto dei 20 equipaggiamenti? 10 giorni, 15 giorni, un mese, due mesi? E, allora, dove stava l’urgenza dell’acquisto per trattativa privata pura? Ecco perché l’acquisto dei 20 automezzi è una procedura, scandalosamente, piratesca, che ha, oscenamente, trasformato, attraverso l’ennesimo atto di dilapidazione del denaro pubblico, l’area dell’emergenza-urgenza della Calabria nella discarica dei rifiuti dell’area dell’emergenza – urgenza della regione Lombardia: questo è il dato politico rilevante”.

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