CAMIGLIATELLO SILANO – “Un iniziativa importante che dà un segnale al mondo dell’ambiente, dell’agricoltura e della pastorizia”. Sono le parole di Giuseppe Antoci, uno dei relatori alle Giornate della Montagna Fai-Cisl, in corso di svolgimento a Camigliatello Silano, presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al febbraio 2018, costretto a vivere sotto scorta per aver contribuito in modo diretto alla stesura del “Protocollo di Legalità” per impedire l’uso di false autocertificazioni antimafia con cui le organizzazioni criminali si accaparravano i terreni per i quali poi chiedere i contributi all’Agea .
“Un segnale – ha proseguito Antoci -che parte da una terra come la Calabria, e quello delle aree protette, può rivestire un ruolo importante sia dal punto di vista turistico, che della promozione del territorio, accostato ad un altro argomento non meno importante, la legalità”. Antoci, continua ancora oggi ad essere nel mirino della mafia. Infatti dopo che la notte tra il 17 e il 18 maggio 2016, è stato oggetto di un attentato mafioso, avvenuto mentre era di ritorno a Santo Stefano di Camastra, dal quale è uscito illeso grazie all’auto blindata e all’intervento degli agenti di polizia addetti alla sua scorta, nei giorni scorsi, hanno provato nuovamente ad intimidirlo, facendogli trovare dei proiettili davanti la porta dell’albergo dove alloggiava.
 
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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