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Cospito, movimenti anarchici in piazza a Cosenza: «Fuori Alfredo dal 41 bis»

Cospito, movimenti anarchici in piazza a Cosenza: «Fuori Alfredo dal 41 bis»

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COSENZA – Mentre Alfredo Cospito, da lunedì scorso detenuto nel carcere di Opera, continua il suo sciopero della fame, anche a Cosenza i movimenti anarchici si ritrovano sotto lo slogan ‘Fuori Alfredo dal 41 bis‘. Una cinquantina di persone, perlopiù giovani, i manifestanti che si sono ritrovati in piazza 11 Settembre per sostenere la battaglia dell’insurrezionalista. “Siamo in piazza – spiegano i manifestanti- perché secondo noi è una pena sproporzionata. Riteniamo comunque che nelle carceri ci sono esempi di abusi e vessazioni e anche il 41 bis è un trattamento al limite, che a volte sconfina nella tortura”.

Alfredo Cospito è il primo anarchico a finire al 41-bis, misura disposta lo scorso maggio per quattro anni. Cospito è in carcere già da 10 anni per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Mentre era in carcere, Cospito è stato accusato anche dell’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Due ordigni erano stati piazzati all’interno di due cassonetti all’ingresso dello stabile senza però causare né morti né feriti. Per quell’atto è stato condannato dalla Corte d’appello a 20 anni di reclusione con l’accusa di strage. La Cassazione, invece, ha ritenuto si trattasse di strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede la pena dell’ergastolo ostativo, che non permette di godere cioè di alcun beneficio. Lo scorso dicembre la corte d’Assise d’appello di Torino ha sollevato una questione di legittimità costituzionale e ha disposto la trasmissione degli atti alla Consulta.

Il 41 bis è un regime detentivo speciale, un’eccezione presente nel nostro codice e nell’ordinamento penitenziario, introdotto esclusivamente per interrompere i rapporti con l’organizzazione criminale di stampo mafioso e impedire di egemonizzare le carceri dove si è detenuti. Gli anarchici sostengono che, nel caso Cospito, siamo di fronte ad un criminale politico che deve scontare trenta anni e il 41 bis nei suoi confronti è una forzatura, perché gli obiettivi del “carcere duro” possono essere in questo caso raggiunti anche con il regime di detenzione ordinaria, intensificando i controlli. Tra circa un mese sarà la Corte di Cassazione a decidere sulla legittimità o meno del 41 bis nei confronti di Cospito.

Foto e video di Francesco Greco

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