Area Urbana
Rende. I 50 anni dell’Università della Calabria, il rettore: “Modello di avanguardia”
Con i suoi oltre centomila studenti laureati, l’Unical ha svolto uno straordinario compito nel corso di questi anni nel formare le classi dirigenti calabresi
RENDE – E’ stato l’inno nazionale di Mameli, eseguito dal quartetto ad archi del Conservatorio di Cosenza, ad aprire la cerimonia in occasione dei 50 anni dell’Università della Calabria che ha visto la partecipazione oltre che di numerose autorità civili, militari, e del mondo produttivo anche quella dei rettori delle università del centrosud. “Esattamente cinquant’anni fa, – ha commentato il rettore dell’Unical, Nicola Leone – i primi 600 studenti animarono l’Università della Calabria, fino ad arrivare ai 25000 di quest’anno. Con i suoi oltre centomila studenti laureati, l’Unical ha svolto uno straordinario compito nel corso di questi anni nel formare le classi dirigenti calabresi. Ospita, insieme ad aule e a 120 laboratori, oltre 2.500 posti letto, 5 mense, due teatri, due cinema, due anfiteatri, il sistema bibliotecario più grande del Sud Italia, l’orto botanico e i musei, un Centro sportivo, il Centro sanitario, un polo d’infanzia, un incubatore di startup innovative, un Polo tecnologico che si sviluppa intorno a una innovativa sorgente a raggi X.
“È un ateneo moderno – ha poi aggiunto il rettore Leone – che tiene forte il legame alle sue radici, si rivolge alle classi più deboli garantendo la copertura del cento per cento delle borse di studi, ma che si apre anche all’Italia e all’estero. Solo quest’anno abbiamo ben dieci lauree magistrali internazionali che hanno ricevuto più di cinquemila domande. Realizzando, così, un altro sogno di Andreatta che voleva che l’Unical diventasse un punto di riferimento per la Calabria ma anche per studenti di tutto il mondo è in particolare del bacino del Mediterraneo“. Tra gli ospiti della giornata anche la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza. “Sono qui – ha detto – per ribadire la forte alleanza tra il CNR e l’Unical che vanta diversi progetti, tra cui intelligenza artificiale e dissesto idrogeologico. E sono qui per dire che nel piano di rilancio del CNR c’è una massima integrazione con l’università”. Nel corso della cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di mons. Francesco Nolè, l’arcivescovo di Cosenza morto la settimana scorsa.
“Un modello di grande avanguardia ha rappresentato la nascita dell’ateneo calabrese,- ha spiegato ancora Leone – perché fu il primo ad istituire i dipartimenti come modello di collaborazione scientifica”. Assente per motivi di salute il professor Giorgio Parisi, insignito nel 2021 del premio Nobel per la Fisica che ha tenuto in differita la prevista lectio magistralis. “Un ateneo di eccellenza – ha commentato il presidente dell’Anvur, Antonio Uricchio– che anche nella valutazioni che l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca ha condotto, ha conseguito risultati particolarmente soddisfacenti ed apprezzabili . Una risorsa per il territorio da valorizzare e promuovere . E questa è anche la ragione per cui il cinquantennale non è solo una ricorrenza ma è motivo di orgoglio e di stimolo per le istituzioni territoriali, per il mondo produttivo, perché possa attraverso l’Università della Calabria contribuire in modo determinante allo sviluppo di una meravigliosa terra”.
 
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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