Area Urbana
Montalto: dipendente Villa Sorriso licenziato, i colleghi chiedono il reintegro
A scrivere sono i colleghi del dipendente licenziato che hanno diffuso una lettera per chiedere il reintegro al lavoro di Massimo Candela
 
																								
												
												
											MONTALTO UFFUGO (CS) – “Siamo i colleghi e le colleghe di Massimo Candela, quello che sta succedendo nella clinica di Villa Sorriso, dove alcuni di noi lavorano da quasi vent’anni, è grave e preoccupante. Abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con dedizione e premura, anche quando gli stipendi ritardavano ad arrivare, perché le persone di cui ci occupiamo sono persone fragili, bisognose di cure e riguardi”. Inizia così la lettera sottoscritta da 15 colleghi del dipendente di Villa Sorriso licenziato nei giorni scorsi. “Massimo è sempre stato al nostro fianco, ha sempre rivolto particolare attenzione alle problematiche che gli comunicavamo e ha avuto il coraggio, ogni volta, di difenderci e di far presente le esigenze di tutti al datore di lavoro”.
“Non ci capacitiamo di come l’azienda – scrivono – sia potuta arrivare alla decisione di licenziarlo, a partire dal fatto che è un OSS impeccabile, sia con gli ospiti della struttura, che con noi colleghi. La notizia ci ha sconvolto perché siamo fermamente convinti del fatto che le accuse che gli sono state rivolte sono comportamenti che Massimo non metterebbe mai in atto, proprio lui che ha sempre una parola buona per tutti, che ci strappa una risata anche nelle giornate peggiori, che è una persona corretta e leale. Sappiamo per certo, in quanto una nostra collega si trovava lì, che Massimo in quel momento, che viene così duramente contestatogli, stava difendendo i diritti di un nostro collega di tornare a lavoro, dopo mesi e mesi di cassa integrazione”.
“Massimo ha tutta la nostra solidarietà perché sta subendo un’ingiustizia dovuta, probabilmente, ad un accanimento nei suoi confronti, perché non si è mai tirato indietro e ha sempre cercato di operare per il miglioramento delle condizioni lavorative di tutti i colleghi, nessuno escluso. Di questi tempi così difficili, poi, privare un padre di famiglia dello stipendio è una vera e propria violenza sulla quale vorremmo che l’azienda riflettesse. Speriamo che questa vicenda si concluda nel migliore dei modi, ovvero con il reintegro di Massimo Candela, e questa volta siamo noi che restiamo al suo fianco, fino alla fine”.
I colleghi
Oriolo Romina
Mele Rossella
Rizzuti Francesco
Lettieri Serafina
Ferraro Luciana
Verri Amelia
Ferraro Alfonso
Fontana Antonio
Caligiuri Maria
Mazzei Rosa
D’Alessando Dino
Spadafora Manuela
Fullone Gilda
Fortino Giancarlo
Presta Maria
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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