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Presunte molestie all’IIS Valentini-Majorana, avviata petizione. Docenti si dissociano

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Presunte molestie all’IIS Valentini-Majorana, avviata petizione. Docenti si dissociano

Diverse sono le testimonianze di studentesse che raccontano le ‘attenzioni morbose’ da parte di un professore. Casi che sarebbero stati segnalati e ignorati. Un gruppo di docenti prende le distanze

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CASTROLIBERO – Richieste di foto ‘particolari‘ per ottenere la sufficienza nella materia e mani che scorrono lungo la schiena durante il compito in classe. Sono solo alcune delle testimonianze pubblicate sul profilo Instagram “call.out.valentini.majorana” nel quale alcune studentesse raccontano le molestie subite, nel silenzio, a scuola. Attenzioni ‘morbose’ che hanno generato disagio e turbamento. E così è stata lanciata una petizione su Change.org,che ha già raccolto oltre 800 firme. Nella presentazione della stessa si legge “all’interno della scuola vengono perpetrate delle molestie verbali e fisiche alle studentesse da parte di – principalmente – professori. Vogliamo che – è scritto ancora – la scuola sia un posto sicuro per gli studenti e le studentesse, che mai nessuna persona venga messa a tacere e molestata”.

I racconti delle presunte molestie sono emersi uno dopo l’altro, così come accadde tempo fa, per i casi denunciati all’Università della Calabria e segnalati al gruppo Fem.In. Cosentine in Lotta. Le diverse testimonianze sono poi confluite su Instagram nel profilo “call.out.valentini.majorana“. Tra i racconti, c’è quello di una ragazza del secondo anno alla quale un professore avrebbe detto: “vai in bagno, prendi il mio telefono e scatta una foto al seno, così almeno esci con una sufficienza”.

In un altro caso il docente avrebbe “fatto spostare – racconta la studentessa – la mia compagna di banco durante i compiti in classe. Poi si siedeva e mi ‘aiutava’ poggiando la mano sulla mia schiena, e piano piano scendeva. Ero in totale difficoltà, cercavo di spostarmi”. “Per indicarmi le cose sul foglio mi ‘avvolgeva’ il braccio cercando di toccarmi il seno. Una situazione di disagio incredibile”.

Un contesto, quello che emerge dalle storie, fatto di battute pesanti, talvolta ridicolizzazione e silenzio. C’è chi racconta di aver provato a segnalare quanto subito ma “pur mostrando le prove – scrive – non ritrovai nessun tipo di riscontro”. Tra i casi, anche quello di un docente che durante il periodo della Dad, avrebbe iniziato a scrivere ad un’alunna “messaggi su WhatsApp imbarazzanti e fuori contesto”. “Mi videochiamava – racconta – cercava di contattarmi in continuazione. Anche questo, è stato fatto presente, ma è stato accantonato”.

Il profilo nato su Instagram

La dirigente scolastica avrebbe negato ogni addebito e non avrebbe mai ricevuto alcuna segnalazione in merito ai casi raccontati. Inoltre, secondo quanto si apprende, avrebbe anche annunciato azioni di denuncia contro chi ha sollevato la petizione. Sul profilo nato su Instagram invece, si sottolinea: “la dirigente conosce la situazione di soprusi ed abusi, che prontamente nasconde per salvare la reputazione del liceo: gli insegnanti non vengono segnalati, bensì assegnati ad altre classi”. La nostra redazione finora, nonostante diverse telefonate e tentativi di contattarla non è riuscita ad avere una sua dichiarazione in tal senso.

La nota dei docenti “Comunità Scolastica indignata dell’IIS Castrolibero”

In mattinata intanto è arrivata anche alla redazione di Quicosenza una nota a firma della “Comunità Scolastica indignata dell’IIS Castrolibero”, formata da un gruppo di docenti, che in merito ai fatti raccontati che hanno fatto il giro del social, pubblichiamo integralmente:

“In questi giorni sui social stiamo assistendo a degli attacchi nei confronti dell’Istituzione scolastica IIS di Castrolibero. In virtù di ciò la Comunità Scolastica scrive la seguente lettera rivolta ai lettori e a chi, sotto falsi profili, ha espresso tali accuse. Quanta tristezza! Perché scriviamo? Forse perché da un po’ di tempo la comunicazione vera, fatta di parole non di suoni, ma intrise di profondo significato, ha visto evaporare il proprio pubblico di riferimento come neve al sole. E dunque… benvenuti sul web che ha cambiato nel giro di una generazione categorie antropologiche radicate nell’uomo dall’origine dei tempi. I social: lectio magistralis dedicata alla sindrome dell’apparenza da parte di chi vive a propria insaputa, preoccupato di realizzare ciò che richiede l’apparato di appartenenza. Da qui l’idea di rivolgerci a voi obbedendo così ad una sana inquietudine che implora la pace. Lontani dalla logica del “si salvi chi può” investiamo quotidianamente con tenacia e dedizione sui nostri allievi”.

“Con loro e per loro ci disponiamo all’analisi critica di tutto ciò che il mondo ci offre. Resistiamo tenacemente alle lusinghe della manipolazione, ai tentativi di compravendita morale, insegniamo che la modestia, la purezza e l’umiltà sono frutto di tutte le stagioni della storia e che il volgere dei tempi non ha alterato la composizione chimica di certi valori quali la gratuità, il rispetto, il perdono e l’onestà. Il tutto sotto lo sguardo sempre vigile della Dirigente Scolastica della quale evidenziamo la capacità di coniugare intelligenza e cuore. Pertanto, al fine di evitare ingiuste ripercussioni sull’intera comunità scolastica, invitiamo gli utenti che si sono mascherati dietro falsi profili a fare chiarezza su quanto espresso, indicando alle autorità competenti, con precisione e in modo circostanziato, tempi, luoghi e soggetti interessati”.

 

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