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Cosenza: violenza sulle donne, 46 gli arresti dall’inizio dell’anno

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Cosenza: violenza sulle donne, 46 gli arresti dall’inizio dell’anno

La caserma “Grippo” si tingerà di arancione per la Giornata contro la violenza sulle donne che sarà celebrata il 25 novembre

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COSENZA – Il 25 novembre si celebrerà in tutto il mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La violenza di genere continua ad essere un’emergenza che non esclude alcuna area territoriale e che interessa, paradossalmente, l’ambiente dove, per definizione, la donna dovrebbe trovare conforto e protezione: la famiglia.

I dati raccolti nell’ultimo anno non sono confortanti. Dall’inizio dell’anno, fa sapere l’Arma, sono state tratte in arresto 46 persone per violenza di genere: 1 per omicidio, 31 per maltrattamenti in famiglia, 2 per lesioni personali, 1 per violenza sessuale aggravata, 4 per atti sessuali con minori, 6 per stalking e 1 per diffusione illecita di video sessualmente espliciti. Le denunce, per le medesime fattispecie di reato ammontano a 349.

«L’Arma dei Carabinieri in provincia di Cosenza – si legge in una nota -, con tutti i suoi presidi capillarmente diffusi nel territorio, ha registrato, nel merito, dati importanti che dimostrano come il fenomeno abbracci molteplici forme di reato con percentuali di crescita che non hanno registrato decrementi nemmeno a seguito dell’evoluzione pandemica del Covid 19. Anzi, è fatto notorio che le restrizioni imposte per profilassi hanno in realtà contribuito all’aumento di comportamenti vessatori tra le mura domestiche».

«Dati di assoluta rilevanza che testimoniano, da un lato, la gravità emergenziale del fenomeno, dall’altra, la determinata e risoluta attenzione dell’Arma al contrasto verso un’odiosa forma di violenza e la pari crescente sensibilità ad ogni forma di prevenzione e vicinanza alle vittime».

«Al di là dei dati numerici e statistici – prosegue la nota -, l’analisi del fenomeno appare nel profilo contenutistico un problema radicato nella difficoltà a comprendere il ruolo assolutamente paritario ed indipendente della donna nel panorama socio-culturale e nel particolare contesto familiare. Non sfugge, infatti, solo per citare alcuni eventi a titolo esemplificativo, l’ambito nel quale sono maturati l’omicidio di Sonia Lattari, avvenuto a Fagnano Castello il 14 settembre 2021, assassinata a coltellate dal marito, o la violenza con minaccia grave perpetrata recentemente a Corigliano Rossano nei confronti di un’altra donna ad opera del proprio convivente che i militari intervenuti disarmavano strappandogli letteralmente dalle mani un’ascia che lo stesso brandiva nei confronti della “propria amata”».

Il Comando provinciale di Cosenza, dal 2019, ha realizzato, con la collaborazione dell’associazione “Soroptimist”, una sala per le audizioni protette delle vittime vulnerabili. I colori e gli arredi, scelti sulla base dei suggerimenti forniti da una squadra di psicologi e architetti, contribuiscono a rendere accogliente, rassicurante e confortevole l’area dedicata. L’Arma, inoltre, si è dotata di figure professionalmente qualificate, che, nell’ambito della “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, coordinano, a livello di Comando provinciale, i presidi di prossimità impegnati quotidianamente sul territorio. Oltre a queste figure, a livello centrale, in attuazione al protocollo d’intesa tra ministro per le Pari opportunità, ministro della Difesa e Arma dei Carabinieri, è stato istituito, presso il Reparto analisi criminologiche (Rac), una sezione denominata “Atti persecutori”, con competenze scientifiche, di studio e ricerche di settore.

«L’Arma di Cosenza, in linea con tutti i Comandi dell’intero territorio nazionale, aderirà all’iniziativa di illuminare simbolicamente un proprio presidio: sarà la caserma “Paolo Grippo” a tingersi, il 25 novembre, di arancione: si vorrà così esprimere un ulteriore e chiaro sagnale di vicinanza, sostegno, assistenza e solidarietà, verso quelle donne che, vittime di violenza, non solo fisica, ma anche assistita, verbale, economica, sessuale e psicologica, meritano di trovare, oltre gli aspetti connessi alla polizia giudiziaria, comprensione, ascolto, attenzione ed empatia», conclude la nota.

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