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Ancora in rivolta il precariato della sanità
COSENZA – Continua la protesta che vede protagonista la situazione in cui risiede la sanità regionale.
Non accennano a spegnersi i focolai di rivolta, alimentati dalla precarietà di molte figure che operano nel settore. Una stabilizzazione che continua ad incontrare ostacoli insormontabili, nelle pronunce della Corte Costituzionale prima e della Corte dei Conti poi.
Gli operatori in lotta sperano nell’utilità della riunione convocata dai capigruppo regionali, ma non è dato sapere se all’ordine del giorno ci sia anche la suddetta legge sul precariato della sanità. Probabile la convocazione di un Consiglio regionale ad hoc per procedere all’approvazione del testo di legge, e per questo provano a mantenere alta la tensione tra i protagonisti.
Una situazione degradante, ricordano i precari, 32 persone sono a casa già da tempo e sono molte le lamentele e le proteste dei Precari aderenti alla Uil di Reggio Calabria, pregiudicando di fatto alcune situazioni all’interno degli Ospedali reggini.
Francesco Anoldo di Uil Precari dichiara:“Siamo pronti se domani non si convoca il Consiglio regionale, ad aderire alle proteste avviate dai Cobas della sanità, compreso lo sciopero della fame. Proteste che, ancorchè pacifiche, siamo intenzionati a rendere eclatanti, perché non siamo più disposti ad aspettare”.
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