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Pronto Soccorso Cosenza: pazienti costretti a lunghe attese anche in preda a dolori lancinanti

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Pronto Soccorso Cosenza: pazienti costretti a lunghe attese anche in preda a dolori lancinanti

Ore di attesa per essere visitati e ad aggravare la situazione il comportamento di alcuni medici di base che non rispondono ai pazienti o si rifiutano di effettuare visite a domicilio

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Pronto soccorso di Cosenza

COSENZA – Negli ultimi giorni sono state diverse le segnalazioni di utenti che si sono recati al Pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza dove, l’attesa di ore ed ore, sembra diventata normalità, ma non dovrebbe esserlo affatto. Non è pensabile che persone con una sintomatologia fatta di dolori acuti ma anche anziani,  siano costrette ad aspettare per essere presi in carico ed essere sottoposti a visita, dopo l’accettazione in Pronto Soccorso. Molti ci segnalano poi, di aver fatto ricorso alla struttura d’emergenza perchè il medico di base non risponde neanche al telefono ai pazienti per non parlare delle visite a domicilio, diventate un miraggio. Alcuni medici infatti, continuano a rifiutarsi di effettuare visite a casa dei pazienti, anche a quelli che hanno difficoltà a recarsi negli studi medici, e che in caso di urgenze non rispondono neanche al telefono.

Il risultato dunque, è che spesso, anche i codici bianchi, pazienti dunque che potrebbero essere trattati a casa, si presentano in ospedale determinando di fatto la congestione di un pronto soccorso dove pochi medici, infermieri e operatori, gestiscono la mole di pazienti costretti ad attese interminabili. Alcuni utenti ci hanno segnalato di essere stati costretti a recarsi a pagamento da strutture private per essere sottoposte ad ecografie e altri esami. Una ragazza racconta di aver atteso in Pronto Soccorso per oltre 3 ore in preda ai dolori addominali e di essere stata costretta ad andare via. Pochi giorni dopo, a seguito di una visita a pagamento, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico in una clinica privata.

Una donna invece, con una colica renale in atto e febbre alta, ha fatto accesso al Pronto soccorso alle 16 e la prima visita è stata effettuata alle 20:30 per poi rientrare a casa a mezzanotte senza neanche una vera diagnosi o controlli approfonditi. Secondo quanto emerso la donna, che ha atteso 8 ore per un antidolorifico si è anche occupata di imboccare un vecchietto che chiedeva invano aiuto per mangiare. E’ veramente l’ora di fare qualcosa, perchè i pazienti meritano rispetto.

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