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“Non si può morire di lavoro”, presentato il libro di Raffaele Bortoliero sulle vittime del lavoro

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“Non si può morire di lavoro”, presentato il libro di Raffaele Bortoliero sulle vittime del lavoro

Il libro è stato presentato nella sede della Cgil di Cosenza. Una serata che ha visto anche la testimonianza di alcuni parenti di queste giovani vittime

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COSENZA – In Italia si continuna inesorabilmente a morire per la mancanza di sicurezza sul lavoro e tra queste vittime ci sono molti giovani. Lo scrive nel suo libro, “Non si può morire di lavoro”, Raffaele Bortoliero, che ha presentato nella sede della Cgil a Cosenza. Un libro che descrive il grido di dolore dei familiari di otto giovani vittime, le cui aspettative in ambito lavorativo erano tante ma che purtroppo sono rimaste tali. Una serata che ha visto anche la testimonianza di alcuni parenti di queste giovani vittime, come Ilaria Colombraro, cugina di Luana D’Orazio, giovane mamma, stritolata da un orditoio a cui lavorava in un’azienda tessile di Prato, il 3 maggio 2021 e Gennaro e Domenico Morelli, fratelli di Roberto camionista 31enne napoletano che il 29 maggio 2017 venne travolto da una balla in plastica nel piazzale dell’azienda Metalferro a Castelnuovo Vomano dove si era recato per conto di una ditta campana di autotrasporti.

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