Area Urbana
Manna: “Il PNRR? Un’ambizione che sta per svanire, Calabria in fortissimo ritardo”
La crisi di Governo, i rapporti con la Regione, la gestione del settore idrico, la Città unica, il suo futuro politico: il sindaco di Rende a tutto campo
RENDE – Inutile chiedere se gli manchi la professione d’avvocato. Imperturbabile, senza esitazione alcuna risponde: “Fare il sindaco è il mestiere più bello del mondo, ma sì devo ammettere che questa carica istituzionale m’impegna tantissimo”. Altrettanto inutile provare a dire che “lo stop forzato” è ormai giunto al giro di boa, perché lui scaltro rilancia: “Vero, la consiliatura è arrivata a metà strada”. Non importa, in fondo non siamo venuti fino a qui per questo. L’agenda del primo cittadino è piena zeppa d’impegni, eppure Marcello Manna riesce ugualmente a ritagliare uno spazio per l’intervista che abbiamo in mente di realizzare. E allora, tra un’inaugurazione cui presiedere e una riunione di giunta che è in procinto d’iniziare nella sala accanto oltre un’enorme vetrata, eccolo pronto a rispondere al nostro fuoco di fila. Seduto dietro la bella scrivania di legno pregiato, le notifiche del telefono che incessanti risuonano nella stanza, il sindaco di Rende riflette: “Vedo molta confusione sotto il cielo”.
Crisi di Governo e PNRR, l’allarme di Manna
Cominciamo a fare un po’ d’ordine, allora! Ha firmato la petizione con cui i sindaci chiedevano a Draghi di non rassegnare le dimissioni? “No, ho fatto di più”. Ci spieghi. “Il direttivo Anci (Manna è il presidente regionale, ndr) ha redatto un documento che racchiudeva le tante preoccupazioni degli amministratori calabresi legate alla brusca interruzione del dialogo con il Governo nazionale”. Gli eventi (però) hanno preso una piega diversa! “Un guaio. Avevamo avviato un percorso che ha delle scadenze precise e siamo in forte, fortissimo ritardo”. A quanto pare, la questione sembra andare decisamente al di là della crisi che, improvvisa, s’è abbattuta su Palazzo Chigi. “Eravamo convinti che il PNRR avrebbe avuto il merito di colmare, o quantomeno ridurre, l’atavica distanza tra le diverse aree del Paese”.
E invece? Ci saremmo mica persi un passaggio? Sta provando a dire ch’eravamo tutti preda di un’illusione collettiva? “Non tutti. In occasione di un evento di Anci nazionale, denominato Missione Italia, dati alla mano e senza tema di smentita, esperti del settore hanno dichiarato che il PNRR in realtà sta contribuendo ad aggravare gli squilibri già esistenti tra il Nord e il Sud del Paese”. C’è da immaginare che gli stessi esperti si siano anche preoccupati di spiegare le cause di tale nefasta deriva economica. “Naturalmente. Le regioni e le città settentrionali sono già passate alla fase esecutiva di progetti strategici e importanti, mentre qui al meridione siamo come sempre rimasti dannatamente indietro”. Puntualizziamo: ci troviamo nelle retrovie o siamo addirittura fermi? La differenza non è mica da poco. “Molti comuni – spiega il sindaco Manna – hanno presentato i rispettivi progetti, il problema è che, al momento, non hanno ancora ricevuto alcuna risposta”. Quindi, ci sta dicendo che la colpa non è tutta dei nostri amministratori locali. “Non proprio così. Vede, non si può pensare di mettere in piedi un progetto, magari una bella palestra, che riguardi però un singolo comune. Bisogna, al contrario, avere una visione più ampia. Per questo sostengo, non senza rammarico, che il PNRR è un’ambizione che ormai stiamo per perdere”. A Rende, per essere concreti, qual è la posta in gioco? “Le basti sapere che l’intera modernizzazione della città passa dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dai CIS, i contratti istituzionali di sviluppo”. Volendo fare degli esempi? “Le piste ciclabili, il progetto da otto milioni di euro per un Day hospital che dovrebbe sorgere a Santo Stefano al posto di una struttura destinata a essere demolita”.
I rapporti con la Regione e il settore idrico
Da Roma a Catanzaro. Quali sono i rapporti tra Marcello Manna e Roberto Occhiuto? “Il presidente della Regione è un uomo del fare e questo mi piace, ma di questo passo si corre il rischio, qualche volta, di non interloquire abbastanza con il territorio – e il tono diventa quello di uno che sta provando in qualche modo ad autolimitarsi – oltre a dire che, non sempre, condivido le sue scelte”. Una su tutte. “L’idrico, senza ombra di dubbio”. Un disaccordo (comprende sindaco) che dev’essere motivato. “Nessun problema a farlo. Vede, la Regione ha provveduto a costituire la società Acque Pubbliche di Calabria. Peccato che questa società sia, allo stato attuale, soltanto una gigantesca e inutile scatola vuota. Mi spiego meglio, manca il Gestore e, a causa di ciò, la Calabria ha già perso un primo prezioso finanziamento. Se la Regione non si affretta a correre ai ripari – ammonisce Manna – non saremo in grado di partecipare neppure al prossimo bando (scadenza 31 ottobre, ndr). E mi creda, se perde la Calabria perdiamo tutti. Ecco perché sottolineavo quanto sia decisivo il confronto tra i differenti livelli istituzionali”.
Città unica: “Serve uno scatto in avanti”
Facciamo un passo indietro, a quella capacità (che non tutti gli amministratori hanno) di guardare oltre il proprio ristretto campanile. “Per quanto mi riguarda, sono determinato. L’area urbana deve produrre la grande città. Dobbiamo tutti fare uno scatto in avanti. Con più teste, con più municipi. Questo poi lo decidiamo insieme”. A che punto siamo? “Intanto – puntualizza Manna – Cosenza e Rende hanno presentato un cartello unico sulla cultura”. Bello sì, ma il sipario prima o poi si chiude. “Quando a Palazzo dei Bruzi c’era Mario Occhiuto, abbiamo lavorato insieme a un Piano integrato dei trasporti”. Che fine ha fatto adesso questo Piano? “Senza un’apposita gara, è tutto fermo. Un vero scandalo. Ormai non so più quanto tempo è che stiamo aspettando”. Sindaco, cambiamo argomento. Che giudizio dà del primo (quasi) anno di Franz Caruso alla guida della città di Cosenza? “Quando un Comune è in quelle condizioni finanziarie, hai un margine d’azione davvero molto ristretto. Nel 2014, al tempo del mio insediamento, ho trovato una situazione di pre-dissesto. Oggi, col senno di poi, dico che forse sarebbe stato meglio dichiarare il dissesto in modo da liberarci di tutto e andare avanti. Sono trascorsi otto anni e solo ora stiamo finalmente per vedere la luce in fondo al tunnel”. E nel futuro politico di Marcello Manna cosa c’è? Una proposta di candidatura in Parlamento alle elezioni del prossimo 25 settembre sarà senz’altro arrivata! “Per adesso voglio continuare a fare il sindaco. Come dicevo all’inizio, vedo tanta confusione sotto il cielo. Poi ne parleremo”.
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