Area Urbana
Cimitero rende, Riformisti: “Manna avanti nel privatizzare beni e servizi pubblici”
La Federazione Riformista di Rende contro l’amministrazione Manna: “Dopo i campi da tennis, il Parco Acquatico, il Palazzetto dello sport, e i locali commerciali di piazza Matteotti, ora si vogliono privatizzare anche i morti”
 
																								
												
												
											RENDE – “Dopo il tentativo fallito di realizzare un nuovo cimitero tra i castagni al confine con San Fili, con un projectfinancing che avrebbe affidato la gestione dei relativi servizi ad un privato, pensavamo che il sindaco Manna fosse rinsavito e avesse abbandonato questa idea sbagliatissima. Ed, invece, no! Manna continua a proporre soluzioni contrarie agli interessi della collettività”.
A scriverlo è la Federazione Riformista di Rende: “da un lato, si adagia ed accoglie la nostra proposta di ampliare il vecchio cimitero del centro storico; proposta da noi avanzata da almeno due anni e che se, tempestivamente accolta, avrebbe evitato la vergogna, tuttora attuale, di centinaia di bare in attesa di sepoltura, con grave disagio e giustificata rabbia dei parenti dei defunti. Dall’altro lato, continua la deriva privatistica di un’amministrazione comunale che adesso pensa di ampliare il vecchio/storico cimitero attraverso la solita procedura del projectfinancing di iniziativa privata, per affidare il servizio a qualche imprenditore del settore e che, dopo innumerevoli giri di valzer, pretenderebbe addirittura di rappresentare ciò che resta della sinistra”.
“Dopo i campi da tennis, dopo il Parco Acquatico, dopo il Palazzetto dello sport, dopo i locali commerciali di piazza Matteotti, ora si vogliono privatizzare anche i morti. Ed a proposito del Parco Acquatico, gli amministratori di Rende dovrebbero vergognarsi per come è ridotto il lago navigabile, che non viene ripulito da quando l’impresa costruttrice ha finito i lavori e che è diventato ricettacolo di rane, girini, topi, rettili e zanzare. Una miscela esplosiva della fauna di luoghi abbandonati, a pochi metri dal lago balneabile in cui cercano refrigerio alla calura estiva i cittadini dell’area urbana, attratti dallo slogan “il mare in città”, da noi coniato quando avemmo l’idea di realizzare il Parco Acquatico, pesantemente osteggiato dal sindaco Manna all’atto di impossessarsi del comune di Rende. Sarebbe proprio il caso di compiere un atto estremo di responsabilità verso i rendesi, ponendo fine ad una impressionante sequela di atti dannosi per la nostra città”.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social