Provincia
Corigliano Rossano nella morsa della criminalità. Il caso finisce sul tavolo del Governo
I senatori Abate, Corrado, Morra, e i deputati Forciniti e Sapia interrogano i Ministri dell’Interno e della Giustizia “serve la presenza dello Stato”
CORIGLIANO ROSSANO – Il dossier su Corigliano Rossano e l’escalation criminale degli ultimi mesi finisce sul tavolo del Governo. “Alla luce degli ultimi fatti di cronaca accaduti negli ultimi mesi, l’attenzione sulla questione dell’ordine pubblico e della sicurezza sociale nella Città di Corigliano-Rossano, resta alta”. Scrivono i tre senatori Rosa Silvana Abate, Margherita Corrado, Nicola Morra e i due deputati Francesco Forciniti e Francesco Sapia. La questione dovrebbe approdare anche in commissione anti ‘ndrangheta fra qualche giorno, su impulso del consigliere regionale Ferdinando Laghi.
“Dall’inizio dell’anno, infatti, – prosegue la nota – sono quasi una quarantina gli episodi incendiari che si sono registrati nella sola zona ausonico-bizantina e di cui una gran parte è rimasta, al momento, impunita. A questi si aggiungono omicidi, tentati omicidi e altri episodi di criminalità organizzata e attentati vari che stanno mettendo in seria discussione il vivere civile e generano nei cittadini una sensazione di sgomento facendoli sentire non sicuri anche nello svolgere le più normali operazioni di vita quotidiana.
Nonostante l’imponente lavoro dei magistrati della Procura di Castrovillari e delle Forze dell’ordine presenti sul territorio, infatti, la situazione è ancora precaria e l’emergenza continua. Una situazione non più procrastinabile e alla quale va messo necessariamente un freno. Motivo per cui abbiamo presentato, nelle Camere di nostra competenza, alcune interrogazioni ai Ministri dell’Interno e della Giustizia riepilogando, innanzitutto quanto accaduto a Corigliano-Rossano dall’inizio dell’anno. Ai ministri interrogati abbiamo chiesto, in primis, se siano a conoscenza dei fatti esposti nell’atto a mia prima firma. Ai due responsabili dei dicasteri, poi, abbiamo chiesto se e quali iniziative intendano intraprendere, anche congiuntamente, per rafforzare il controllo del territorio e arrivare al ripristino della legalità e della sicurezza in un territorio vasto quale è quello della terza città della Calabria e di un’area vasta quale è quella Sibaritide dove sono anche in corso cantieri per la costruzione di infrastrutture pubbliche, come la Statale 106 e la costruzione dell’ospedale unico, del valore di diversi milioni di euro da sempre oggetto delle mire degli interessi della ‘ndrangheta.
Riteniamo necessario, innanzitutto, un incremento della presenza di forze dell’ordine – concludono – sul territorio oltre alla convocazione periodica del Comitato provinciale per ordine e sicurezza pubblica in Prefettura per tenere la situazione sempre aggiornata e sotto controllo sperando che questi atti cessino al più presto e la Città e i residenti tornino presto nel proprio quieto vivere”.

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