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“Con la retrocessione del Rende retrocede la città. Stadio Lorenzon chiuso da 4 anni”

Area Urbana

“Con la retrocessione del Rende retrocede la città. Stadio Lorenzon chiuso da 4 anni”

Talarico “Stadio senza pubblico da 4 anni per opere di adeguamento mai eseguite. E si parlava di nuovo stadio all’inglese”

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RENDE – “La retrocessione del Rende calcio, la seconda in tre anni, simboleggia amaramente il declassamento della città. Non intendo avventurarmi negli aspetti tecnico–agonistici della debacle del Rende calcio (pareggiando 0 a 0 domenica scorsa a Castrovillari è retrocesso dalla Serie D all’Eccellenza Calabrese n.d.r.). Le scelte di natura sportiva, evidentemente, sono cose distinte e distanti delle scelte politiche che pure hanno pesato sui risultati del campo”. È quanto scrive in una nota il consigliere comunale di minoranza Mimmo Talarico.

Gare senza pubblico per opere di adeguamento mai eseguite

“Tuttavia – spiega talarico – a campionato tristemente concluso e al riparo di qualsiasi rischio di essere accusato di turbare il clima della compagine biancorossa, è arrivato il momento di fare alcune considerazioni. Il Rende Calcio per quasi quattro anni è stato costretto a giocare senza il suo pubblico, poiché il Lorenzon necessitava di opere di adeguamento, mai eseguite, previste dalla lega Calcio. In risposta a interrogazioni e denunce pubbliche delle opposizioni, l’Amministrazione Comunale rispose che il ‘Lorenzon sarebbe stato restituito ai tifosi e agli sportivi nell’arco di pochi mesi’. Purtroppo – aggiunge il consigliere il Lorenzon, fino all’ultima partita casalinga è rimasto inaccessibile alla tifoseria, che dapprima è stata costretta a seguire la propria squadra a Vibo Valentia e poi farsi raccontare la partita dai pochi presenti nello stadio, poiché come è noto, le gare sono state disputate a porte chiuse. In questo momento di grande difficoltà per il calcio rendese risuonano beffardi i proclami di “Rende città europea dello sport” il cui impianto più grande è precluso agli sportivi grandi e piccoli”.

“A dire che solo pochi anni fa – evidenzia ancora il consigliere –  la società sportiva e il comune di Rende ci avevano fatto credere, finanche, che avrebbero trasformato il Lorenzon in un grande stadio all’inglese con tanto di negozi commerciali, bar, pizzerie, attività ludiche ecc…. Noi consiglieri comunali di minoranza ignari portatori di qualche dubbio sull’opportunità della strada seguita dal Sindaco Manna, venivamo tacciati di opporci alla nuova tendenza degli stadi moderni. E come se ciò non bastasse, su di noi gravava l’accusa di essere animati dal pregiudizio nei confronti degli amministratori locali e della società calcistica, a suo tempo sodale elettorale dell’attuale maggioranza. Purtroppo avevamo ragione, le nostre critiche e previsioni erano fondate. A nessun componente della compagine municipale ha interessato e interessa il calcio rendese. A loro basta gioire e soffrire del destino dei “lupi” a cui auguriamo tanti e grandi successi. Per loro – conclude Talarico – l’identità di una città si costruisce con una delibera di Consiglio comunale e se questa manca si ci si accontenta dell’identità della città più grande. Con buona pace di Rende città europea dello Sport.

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