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Cosenza ricorda le vittime di mafia e Lucio Ferrami: “un faro per l’antiracket”

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Cosenza ricorda le vittime di mafia e Lucio Ferrami: “un faro per l’antiracket”

Oggi, 21 marzo, un momento di riflessione e di incontro anche nella città dei Bruzi per ricordare attraverso la figura di Lucio Ferrami, tutte le altre vittime delle mafie

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COSENZA – La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è alla 27^ edizione e anche Cosenza, oggi, ha voluto celebrare il ricordo di chi ha perso la vita ma non ha ceduto al ricatto. Una commemorazione, riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Un percorso fatto di beni confiscati, memoria, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione e impegno, accompagnamento delle vittime e di chi ha fatto scelte forti di allontanamento dal contesto mafioso, formazione scolastica e universitaria.

A Cosenza con il figlio di Lucio Ferrami

A Cosenza, al chiostro di San Domenico, contemporaneamente alla manifestazione nazionale, che si è svolta a Napoli, in occasione delle Giornata delle vittime di mafia, Cosenza Libera, ha celebrato questa ricorrenza alla presenza tra gli altri di Pierluigi Ferrami, figlio dell’imprenditore Lucio Ferrami, ucciso proprio dalla ‘ndrangheta nel 1981 a Cetraro.

Quello di Lucio Ferrami fu un delitto ndrangheta su cui ancora non è stata fatta pienamente luce. Era un imprenditore del Nord che decise di venire a lavorare in Calabria. Rifiutò di piegarsi ai voleri della ‘ndrangheta, pagando questo suo diniego con la vita. “Un faro per l’antiracket – spiega Alessio Cassano dell’Ass. Antiracket Cosenza – ed è stato naturale per noi riconoscerlo come figura da seguire. Oggi chi denuncia non è più solo”.

Il figlio di Lucio Ferrami, Pierluigi ribadisce “ci sono molti imprenditori ancora oppressi dalla ‘ndrangheta, e per fortuna sono cambiati i tempi grazie anche a queste associazioni che aiutano gli imprenditori in difficoltà. Ancora la giustizia però è molto lenta”.

 

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