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Si nascondeva in Sila il latitante Fernando Spagnolo. Catturato da un blitz dei carabinieri

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Si nascondeva in Sila il latitante Fernando Spagnolo. Catturato da un blitz dei carabinieri

L’operazione per scovare il latitante è scattata nel pomeriggio ad Aria Macina, località della Sila cosentina. L’uomo era irreperibile da maggio 2019

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SPEZZANO SILA (CS) – L’operazione per scovare il latitante Fernando Spagnolo, di 67 anni, di Stilo (Rc) è scattata nel pomeriggio ad Aria Macina, località della Sila cosentina nei pressi di Camigliatello. I carabinieri ed il gruppo dei Cacciatori di Calabria hanno fatto irruzione in un casolare nel quale l’uomo si nascondeva. Spagnolo è tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti nell’ambito dell’operazione “Doppio sgarro” eseguita lo scorso 8 marzo coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che ha portato la Dda reggina e i carabinieri a scoprire un nuovo “locale” di ‘ndrangheta a Stilo, nella Locride, confederato con la famiglia mafiosa dei Taverniti di Gerocarne, del Vibonese. Il boss latitante e i suoi rapporti con gli amministratori del centro della Locride sono stati anche la causa dello scioglimento per mafia del comune di Stilo.

L’uomo era irreperibile da maggio 2019 a seguito della condanna all’ergastolo emessa dalla Corte d’Assise d’Appello per l’omicidio di Marcello Geracitano avvenuto a Stilo il 16 gennaio 2005. Una sentenza confermata in Cassazione lo scorso settembre è stata confermata dalla Corte di Cassazione. In manette anche i fiancheggiatori che avrebbero dato ospitalità al latitante ritenuto tra i 100 più pericolosi d’Italia. Dalle prime indiscrezioni, all’interno del casolare, era stato ricavato una sorta di bunker, da dove si poteva accedere attraverso una botola praticata in un pavimento, sotto un frigorifero. Alla cattura del presunto boss si è arrivati grazie a un’approfondita attività tecnica coordinata dai pm Nicola De Caria e Domenico Cappelleri che hanno agito in collaborazione con i colleghi della Dda di Catanzaro. Intercettazioni ma anche conoscenza del territorio si sono rivelati fondamentali per i carabinieri, che già da tempo avevano individuato la zona dove si nascondeva Spagnolo che, appena pochi giorni fa, era sfuggito alla cattura. Era solo questione di ore e così è stato. Oltre che dal personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria”, l’intervento è stato supportato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza e dall’ “Aliquota Primo Intervento” di Reggio Calabria.

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