Provincia
Alta velocità, “salvaguardare la fermata di Scalea, RFI ascolti i territori”
La questione relativa all’alta velocità è molto delicata e non può prescindere dall’ascolto dei territori. Da Scalea una lettera ad oltre 20 sindaci
 
																								
												
												
											SCALEA (CS) – Parte dalla cittadina dell’alto tirreno la preoccupazione per la ricaduta sui territori riferita alla possibile cancellazione della fermata dell’alta velocità nella stazione di Scalea. Da un incontro convocato nei giorni scorsi sono emersi diversi aspetti. Il sindaco di Scalea Giacomo Perrotta ha ribadito che “l’eventuale cancellazione della fermata costituirebbe un danno enorme per tutto il territorio”. Il primo cittadino ha condiviso la proposta del presidente del consiglio comunale di redigere un dossier da sottoporre all’attenzione del Ministero alle Infrastrutture e ad RFI. “I numeri registrati a Scalea durante il periodo estivo – spiega il sindaco – sono maggiori a quelli registrati nella città di Paola. Da parte del Comune di Scalea la piena e totale disponibilità per accedere, anche tramite gli uffici ai dati che possano essere ritenuti utili al fine della redazione del dossier”.
Già lo scorso 16 dicembre, su sollecitazione dei gruppi di opposizione, il Consiglio Comunale aveva deciso di mettere in campo tutte le azioni necessarie a salvaguardare la fermata di Scalea per tutta una serie di motivi logistici, turistico-economici e sociali. Poi lo scorso 15 febbraio, l’incontro con le associazioni e le parti sociali per un confronto preliminare dal quale sono emerse diverse considerazioni. Prima tra tutte, la Riviera dei Cedri come meta turistica pertanto meritevole di essere raggiunta in maniera rapida e comoda. Recentemente le fermate di treni veloci hanno favorito anche apposite convenzioni con i consorzi turistici che sono riusciti a fare leva sulla raggiungibilità della zona per meglio posizionarsi sul mercato.
“Inoltre è emersa una viva e fondata preoccupazione – riporta la lettera del Comune di Scalea indirizzata a 28 sindaci della provincia e calabresi – per gli aspetti legati all’impatto ambientale che il tracciato previsto da RFI potrebbe avere soprattutto sui territori dei parchi nazionali della Sila e del Pollino. E’ chiaro che siamo di fronte ad un tema molto tecnico che però non deve prescindere dalla necessaria inclusione dei territori nel processo decisionale, dalla razionalizzazione delle spese da sostenere e, soprattutto, da un impatto ambientale meno invasivo possibile atteso che proprio di recente la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è stata introdotta fra i princìpi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana”.
“A questa comunicazione che vi invito a fare vostra – l’invito ai sindaci – seguirà un incontro pubblico finalizzato a trovare una sintesi per poterci confrontare con RFI, Governo Regionale e Nazionale affinché il progetto dell’alta velocità sia funzionale ai territori e alle loro esigenze e colleghi la Calabria in maniera efficiente ed efficace al resto dell’Europa. RFI ha il dovere di ascoltare i territori e garantire in ogni caso una connessione veloce e comoda per la Riviera dei Cedri. È chiaro che se parliamo di alta velocità non si può pretendere una fermata in ogni città della costa ma guai a replicare il refrain del “non è possibile un ospedale in ogni città”.
“Abbiamo visto cosa è significato chiudere gli ospedali di frontiera e quanto è stato complicato iniziare un processo di riapertura. Ora non possiamo permettere che la Riviera dei Cedri sia isolata e resti priva di collegamenti adeguati perché non ci sarebbe più il tempo per recuperare e si finirebbe per condannare tutta la costa ad un inesorabile impoverimento e ad un irreversibile spopolamento. Come Comune di Scalea intendiamo alimentare il dibattito coinvolgendo tutti i sindaci del territorio e, creare una apposita commissione che possa confrontarsi con RFI, governo Regionale e Nazionale perché siamo di fronte ad un progetto fondamentale per il rilancio delle regioni del Sud e della Calabria in particolare, motivo per il quale il progetto deve essere discusso e analizzato a fondo per evitare che, ancora una volta, i nostri territori ne escano penalizzati rispetto al resto del Paese e dell’Europa”.
 
 
                        
 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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