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Smascherato falso chirurgo calabrese: aveva più di 200 clienti ma non era laureato

Italia

Smascherato falso chirurgo calabrese: aveva più di 200 clienti ma non era laureato

Indagate anche altre 4 persone: procacciavano clienti e organizzavano gli appuntamenti mettendo a disposizione abitazioni uffici o centri estetici

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VIAREGGIO (LU) –  Esercizio abusivo dell’attività medica. Con questa accusa un “finto” chirurgo estetico nato nel 1967 a Soverato e operante in Toscana è ora indagato. La Finanza gli ha sequestrato circa 100mila euro di beni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono circa 200 i clienti che hanno fatto ricorso alle sue prestazioni, anche luoghi non certo adatti a prestazioni del genere.

Il bliz nel centro estetico

Le indagini, condotte dalle fiamme gialle del gruppo di Viareggio, sono state avviate nel febbraio del 2021, quando il chirurgo è stato colto in flagranza mentre stava operando all’interno di un centro estetico di Viareggio, intento ad effettuare delle iniezioni sottocutanee di botulino sulla fronte di una cliente. Le successive indagini hanno consentito di identificare la vastissima clientela del finto chirurgo: oltre 200 persone, principalmente donne, residenti in tutta la Toscana (Viareggio, Massarosa, Camaiore, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Massa, Lucca, Barga, Piano di Coreglia, Pescia, Montecatini, Fucecchio, Santa Croce sull’Arno ed altri), ma anche nelle province di Milano e di Reggio Emilia.

Altri quattro indagati

Sono stati, inoltre, individuati altri 4 soggetti che – secondo l’accusa – procacciavano clienti e organizzavano gli appuntamenti, mettendo anche a disposizione abitazioni, uffici o centri estetici. In svariate occasioni, il medico indagato è risultato aver effettuato le prestazioni sul divano di alcune abitazioni, sul lavatesta di saloni di parrucchiera o addirittura all’interno di uno studio di un commercialista, senza adottare alcun tipo di precauzione igienico – sanitaria.

Le presentazioni e i pezzi

Dalle indagini è emerso che, dal 2016 al 2021, il finto medico ha eseguito centinaia di prestazioni, che non si sono interrotte nemmeno nel periodo di emergenza sanitaria da Covid-19. Il prezzo pattuito variava dai 150 ai 300 euro, pagati esclusivamente in contanti.

Nel corso delle investigazioni è emerso, che l’uomo ha comunicato all’ufficio anagrafe del Comune di Viareggio, all’atto del rilascio della carta d’identità, di essere medico chirurgo e per ciò è stato ravvisato anche il falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico.

Sulla base delle ipotesi investigative, fatte salve le successive valutazioni di merito, il gip del Tribunale di Lucca  ha emesso il provvedimento cautelare pari a circa 100.000 euro dell’illecito profitto ricostruito, sottoponendo a sequestro denaro contante, disponibilità bancarie, gioielli in oro e orologi di lusso,  nonché una carta d’identità attestante falsamente la professione medica e strumentazione la professione medica e strumentazione varia utilizzata per l’esecuzione di interventi di chirurgia estetica.

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