Provincia
Tanta neve sulla strada, bloccati su un bus in Sila per 5 ore “grave ritardo”
La denuncia del sindacato Faisa Confail dopo le numerose segnalazioni – con tanto di foto – da parte di viaggiatori rimasti bloccati tra Camigliatello e Longobucco
 
																								
												
												
											COSENZA – Il sindacato Faisa Confail guidato da Alessandro Toscano denuncia in una una nota un episodio di viabilità verificatosi ieri dopo aver ricevuto “numerose segnalazioni” da parte di viaggiatori che hanno subito “gravi disagi per causa neve, tra il comune di Longobucco ( cs) e il comune Camigliatello. Appena dopo le 13.00, un autobus di linea, sembrerebbe essere rimasto impantanato nella località citata precisamente ad “ Acquacalda” (alleghiamo foto).
Sono stati allertati immediatamente forze dell’ ordine ed Anas. In un primo momento è intervenuta quest’ ultima, che ha provato in un primo momento a sgomberare la strada, ma senza riuscire a liberarla del tutto, tanto che successivamente la strada era ancora sommersa della neve bloccando la viabilità. Intanto, vogliamo sottolineare che per il successivo intervento, i viaggiatori bloccati in autobus hanno dovuto attendere circa le 18.00. Sembrerebbe inoltre che nello stesso vi era presente una donna in cinta.
Alla luce di quanto sottoscritto – conclude il sindacato – vogliamo esprimere tutto il nostro disappunto per ciò che è accaduto. Tali strade di montagna nel periodo invernale, avrebbero bisogno di un maggiore monitoraggio e prevenzione per la viabilità. Pertanto il sindacato lancia un appello all’Anas, al Prefetto, all’assessore regionale alla mobilità e al responsabile Viabilità della Provincia di Cosenza chiedendo “un intervento da parte delle autorità citate al fine che questi eventi non si verifichino nuovamente. Inoltre  vogliamo evidenziare la gravità dei tempi di intervento, alla quale potrebbero causare non solo problemi alla viabilità, ma soprattutto danni fisici alle persone. Se si dovessero verificare nuovamente episodi di questo tipo, saremo costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica ai danni dei responsabili”.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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