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Lotta tra la vita e la morte il 33enne che si è dato fuoco. Smentita la fake news No Vax

Area Urbana

Lotta tra la vita e la morte il 33enne che si è dato fuoco. Smentita la fake news No Vax

Il giovane resta in pericolo di vita ed è in coma farmacologico. Gravi i danni ai tessuti su tutto il corpo e in particolare alla testa

Marco Garofalo

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NAPOLI – Restano gravissime le condizioni di F.C., il docente 33enne di Crotone (ma risiedeva da qualche tempo a Saporito di Rende insieme alla mamma) che ieri mattina si è cosparso di liquido infiammabile davanti la caserma dei carabinieri di Rende dandosi fuoco. Il giovane si trova ricoverato dal tardo pomeriggio di ieri nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è arrivato in ambulanza dopo un primo ricovero all’Annunziata di Cosenza. I medici napoletani stanno tentando di salvargli la vita, dopo che il suo corpo ha riportato ferite devastanti. Le fiamme hanno provocato danni gravissimi ai tessuti su tutto il corpo e all’apparato respiratorio. Il 33enne è in coma farmacologico e, seppur stabilizzato, si trova in condizioni critiche e lotta tra la vita e la morte.

Smentite le Fake news social, era vaccinato

Il giovane dopo un periodo di docenza come supplente in provincia di Milano fino alla fine di gennaio, era tornato in Calabria e da qualche tempo si era trasferito a Rende. Intanto sono state categoricamente smentite le voci circolate sui social e anche su alcune pagine legate a movimenti sindacali, sulla possibilità che il suo terribile gesto fosse legato alla mancata vaccinazione e alle conseguenze di questo, sul suo lavoro. Il docente è vaccinato e il suo gesto tragico non è in alcun modo legato a questa ipotesi falsamente riportata, ovvero di essere stato sospeso dall’insegnamento.

Ordine dei Giornalisti Calabria “no alla spettacolarizzazione”

“Il dramma umano e personale del giovane docente che nella mattinata di lunedì 31 gennaio si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende ha spinto alcune testate giornalistiche, soprattutto on line ma non solo, a pubblicare foto e video riproducenti il 33enne avvinto e dilaniato dalle fiamme ed in preda ad un’ indicibile sofferenza. Immagini assai crude che certamente non aggiungevano ed aggiungono alcun elemento alla essenzialità e alla completezza della notizia, ma che possono apparire invece figlie di una ricerca del ‘sensazionale’, finalizzato, più che a fornire informazioni, a raccogliere click e contatti sul web”. Lo afferma, in una nota, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.

“Ricordiamo a tutti gli iscritti all’Ordine – aggiunge Soluri – come il lavoro del giornalista debba raccordarsi quotidianamente, per obbligo deontologico, non solo alla verità dei fatti ed alla loro seria verifica, ma anche alla tutela della dignità delle persone, ‘salvo che si ravvisi la rilevanza sociale dell’immagine’ (articolo 8 dell’allegato 1 del Testo unico dei doveri del giornalista). A questo obbligo deontologico dovrebbe anche legarsi una sensibilità personale e professionale che tenga conto del dramma umano, da qualunque motivo originato nel caso del docente di Rende, sotteso alla volontà di togliersi la vita e del pedissequo dramma familiare che inevitabilmente un fatto così devastante determina. L’Ordine dei giornalisti della Calabria richiama pertanto tutti i propri iscritti – dice ancora Soluri – al rispetto di questi valori, che connotano il lavoro dei giornalisti in quanto professionisti dell’informazione. Giornalisti che svolgono un’importante e nobile funzione e che devono pertanto essere capaci di distinguersi e di elevarsi rispetto alla giungla di notizie e di immagini spesso impunemente circolanti sul web“.

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