Area Urbana
Cosenza, rapina in banca con ostaggi nel 2017. Il ladro incastrato dal DNA sulla calzamaglia
La polizia è riuscita ad identificare solo uno tra i quattro malfattori artefici della rapina alla Ubi Banca di Cosenza l’11 luglio 2017
COSENZA – Nella serata di ieri, la Squadra Mobile ha arrestato, in esecuzione di misura cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Cosenza, un cittadino residente a Cosenza, poiché ritenuto responsabile, in concorso con altre persone allo stato non identificate, di rapina aggravata, realizzata in data 11.07.2017 nell’Istituto di Credito “Ubi Banca” di Cosenza, nonché di sequestro di persona di alcuni dipendenti e clienti e di porto abusivo di arma da taglio.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno accertato che durante rapina, messa in atto da quattro persone, tra cui l’odierno indagato, fu sottratta una somma di denaro superiore a 200.000 euro, contenuta nella cassaforte dell’stituto di Credito. I quattro malfattori mascherati avevano avuto accesso alla cassaforte a seguito delle minacce perpetrate con un taglierino rivolte ad un dipendente e con il sequestro, in una stanza, di alcuni impiegati e clienti, con il fine di agevolarsi nella fuga.
Il ladro incastrato dalla calzamaglia
Le attività investigative hanno appurato che i rapinatori si erano allontanati dal luogo a bordo di autovettura provento di furto, che, immediatamente ritrovata, ha permesso anche il rinvenimento nei pressi di una calzamaglia utilizzata per il travisamento da parte di uno dei rapinatori. La scrupolosa attività di repertazione effettuata sul posto dal personale operante ed i successivi esami genetici, realizzati dal Gabinetto Regionale Polizia Scientifica di Palermo, sui reperti biologici rinvenuti sulla calzamaglia, hanno consentito di individuare, con assoluta certezza, il profilo genetico dell’indagato.
Le acquisizioni di tali risultanze probatorie hanno consentino, quindi alla Procura della Repubblica di Cosenza di poter richiedere opportuno un provvedimento restrittivo a carico del soggetto identificato. L’indagato, che annovera precedenti specifici, è stato rintracciato nella propria abitazione, dove era sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa, e, successivamente trasferito in carcere.
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