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Frana sulla Lidl a Zumpano, appello del PM inammissibile. Definitive tutte le assoluzioni

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Frana sulla Lidl a Zumpano, appello del PM inammissibile. Definitive tutte le assoluzioni

La sentenza della corte d’appello ha dichiarato inammissibile l’appello dei Pubblici Ministeri cosentini contro l’assoluzione in 1 grado

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COSENZA – Con la sentenza della corte d’Appello di Catanzaro, diventano pienamente definitive le assoluzioni di Carlo Simeoli, all’epoca Amministratore della società “Duel Village” proprietaria della multisala River Village di Zumpano, difeso dagli avvocati Francesco Chiaia e Salvatore Alfano, dell’ex sindaco di Zumpano Claudio Carelli, difeso dall’avvocato Franz Caruso e di Ovidio De Ierolamo, all’epoca dei fatti legale rappresentante del gruppo Lidl, difeso dall’avvocato Renzo Cocchi. Tutti già assolti in primo grado dal Tribunale di Cosenza perché “il fatto non sussiste”. I tre erano finiti a processo a seguito della frana avvenuta la mattina del 2 marzo 2011 a Zumpano dove si staccò una massa di fango e detriti da un costone di montagna, precipitando sul supermercato Lidl. Nel 2017 il tribunale di Cosenza, presieduto dalla Dott.ssa Pingitore, alla fine di una fase dibattimentale durata ben 4 anni, aveva accolto le tesi dei difensori assolvendo tutti gli imputati e motivando la decisione sul fatto che “il crollo di un costone della collina sul discount Lidl si stato un evento non prevedibile che non si sarebbe potuto né evitare né prevenire“.

 

Inammissibile l’appello del PM cosentini

Per tutti, in 1 grado, il PM aveva chiesto anno uno e mesi otto di reclusione. La difesa ha insistito sulla non prevedibilità ed evitabilità della frana, anche sulla scorta delle consulenze tecniche e documentali prodotte e dalle evidenze post frana sul costone interessato. Oggi è arrivata la sentenza della corte d’appello, presieduta dal dottor Cosentino, che ha dichiarato inammissibile l’appello dei Pubblici Ministeri cosentini. Tutti i difensori hanno espresso soddisfazione per la conferma della sentenza di assoluzione che “ancora di più oggi si conferma giusta, a fronte delle consulenze tecniche dell’accusa che sono state ampiamente confutate dalle consulenze tecniche della difesa sul piano scientifico”.

L’evento Franoso, le indagini e il processo

L’evento franoso, come noto, si verificò il 2 maro del 2011 intorno alle 6.30 della mattina. Non ci furono vittime solo per un caso fortuito, visto che il distacco della frana da un costone roccioso, si verificò in un orario in cui erano presenti solo due dipendenti del supermercato Lidl che rimasero feriti. Il cumulo di materiale franoso colpì due moduli del fabbricato Lidl e costrinse alla chiusura anche la sala Multicinema. Sempre nello stesso punto del costone argilloso, si verificò una primo evento franoso nel novembre 2010. Il processo di primo grado doveva stabilire se in quell’area (sei mesi dopo nello stesso punto in cui era franata la collina fu aperta la multisala).  Durante le indagini da parte della Procura di Cosenza, gli inquirenti raccolsero una serie di prove documentali, tra cui quelli attestanti la non edificabilità dei luoghi di contrada Malavicina, che rientrava ad alto rischio di dissesto idrogeologico. Accuse smontate dai consulenti tecnici delle difese, tra i quali Luciano Picarelli tra i massimi esperti in campo internazionale di frane “la frana di Zumpano non è stata causata dagli eventi descritti dai consulenti tecnici della procura di Cosenza”. Nella sua accurata consulenza evidenziò di avere notato come la collina “era suddivisa in due strati: roccioso e argilloso e che la frana sarebbe partita dalla parte centrale del costone dove non poteva essere visibile la presenza di acqua perché avrebbe origini lontane rispetto al punto di distacco del terreno”.

 

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