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Nelle carceri calabresi detenuti troppi pazienti psichiatrici

Calabria

Nelle carceri calabresi detenuti troppi pazienti psichiatrici

L’allarme è lanciato da Walter Campagna segretario regionale dell’Unione sindacati di polizia penitenziaria che chiede aiuto ad Occhiuto

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CATANZARO – Walter Campagna segretario regionale dell’Unione sindacati di polizia penitenziaria chiede alla Regione Calabria, al presidente Roberto Occhiuto, di adoperarsi per la gestione dei detenuti psichiatrici che si trovano all’interno delle carceri calabresi.
«Decine di detenuti con gravi problemi psichiatrici vengono ospitati ogni giorno nelle sezioni detentive degli istituti penitenziari della nostra regione e talvolta ubicati nelle stesse camere con soggetti che non hanno le stesse difficoltà – dice Campagna – Tutto ciò comporta, sotto l’aspetto gestionale, una serie di problematiche ben più gravi del cosiddetto sovraffollamento, perché tali soggetti necessitano di una particolare assistenza sanitaria, continua e professionale che spesso un Istituto penitenziario non può assicurare».

«Di conseguenza – aggiunge – il personale di polizia penitenziaria, oltre a gestire la sicurezza interna in uno stato di grave carenza d’organico, è costretto ad affrontare da solo e senza alcuna preparazione e/o supporto, le continue situazioni di emergenza che si vengono creare. Come le numerose aggressioni subite, ove si è vittima di lesioni fisiche e psicologiche».

Continua Campagna il suo accorato appello: «In questi ultimi anni la situazione è diventata insostenibile. Diciamo basta ad una certa politica che ha voluto gli Opg chiusi, ma anche nei confronti di chi doveva assumersi la responsabilità di curare e gestire questi soggetti h 24, così come avviene nei reparti ospedalieri specializzati. E non, limitarsi alla sporadica somministrazione di farmaci».

Dopo il passaggio della sanità penitenziaria a quella pubblica, «le regioni si sono assunti l’onere di gestire la salute di tutti i detenuti, a partire proprio da quelli psichiatrici. E pertanto, non si può delegare tale incombenza ai poliziotti penitenziari, che non hanno né gli strumenti né le capacità professionali per affrontarli».

«Secondo l’Uspp – dice ancora Camapagna – sindacato maggiormente rappresentativo nel panorama penitenziario, è ingiustificata anche l’assegnazione di incarichi di controllo di detenuti sottoposti a “grandi sorveglianza” per motivi sanitari, che, invece di essere gestiti da personale medico e paramedico specializzato, vengono lasciati ai poliziotti che hanno già grandi responsabilità nel controllo e nella vigilanza di centinaia detenuti ristretti».

Per tutto questo, dice il segretario dell’Uspp, «auspichiamo che il neo presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, nell’ambito di una radicale riorganizzazione del Sistema sanitario regionale, poni particolare attenzione per questo settore, attraverso l’implementazione di personale medico ed infermieristico e, soprattutto, la realizzazione di circuiti sanitari alternativi al carcere, cui far confluire i detenuti con problemi psichiatrici, che dovranno essere gestiti esclusivamente da personale medico e paramedico, anziché come spesso accade, da una forza di polizia».

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