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Costo carburanti da capogiro, la benzina arriva a 2 euro

Italia

Costo carburanti da capogiro, la benzina arriva a 2 euro

Ogni famiglia spenderà ben 390 euro in più all’anno. L’Italia è ai primi posti in Europa per il prezzo dei carburanti più elevato. Rienzi: “il governo resta a guardare”

Bernadette Serratore

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Cosenza – Accantonati gli addobbi – “mostruosi” – delle festività di Halloween a far paura ci pensa l‘aumento spaventoso di carburante, benzina, diesel e gpl. I prezzi che vediamo oggi sugli schermi luminosi dei distributori salgono di giorno in giorno verso un vertiginoso e preoccupante rincaro, – pare oramai – che far carburante sia diventato un lusso per pochi eletti. Benzina a 2 euro al litro. Per gli italiani inizia così il mese di novembre proprio in occasione del ponte di Ognissanti.

A denunciare il rincaro è proprio il Codacons, che segnala una raffica di incrementi dei listini in occasione della ricorrenza dell’1 novembre, con la benzina che supera in numerosissimi distributori della penisola la soglia dei 2 euro al litro. “Da nord a sud Italia si sono registrati nelle ultime ore ulteriori rincari dei listini alla pompa, con la benzina che oramai in modalità servito viaggia già oltre i 2 euro al litro – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Aumenti che hanno aggravato la spesa degli italiani che si sono spostati in auto in occasione del Ponte dell’1 novembre e che portano un pieno di verde o di gasolio a costare oggi circa 20 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2020″.

Aumento benzina: 430 in più su base annua

Guardando la situazione del petrolio,  non possiamo fare altro che aspettarci una continua ascesa dei costi alla pompa. Secondo il Codacons, molto probabilmente ogni famiglia spenderà ben 390 euro in più all’anno per fare rifornimento di carburante. L’aumento dei prezzi della benzina e del gasolio, rispetto al mese di ottobre del 2020, oggi si attesta al 23,4% e del 24,3%. A causa del caro-benzina una famiglia spende oggi circa 430 in più su base annua solo per i maggiori costi di rifornimento, conto purtroppo destinato a salire nelle prossime settimane a causa dell’escalation dei listini alla pompa – prosegue Rienzi -. Gli effetti di tale situazione rischiano di essere devastanti per le tasche dei cittadini e avranno ripercussioni negative sul potere d’acquisto dei consumatori e sui consumi di Natale, con danni per imprese, industria ed economia nazionale. Il Governo, che resta a guardare e non interviene appare inadempiente, e non dimostra interesse a tagliare Iva e accise sui carburanti per non rinunciare agli enormi entroiti per le casse statali garantiti dalle tasse su benzina e gasolio” – conclude il presidente Codacons.

L’Italia è ai primi posti in Europa per il prezzo dei carburanti più elevato. Siamo al terzo posto in Europa per il costo del gasolio alla pompa dietro soltanto Svezia e Finlandia lo pagano di più, ed in quinta posizione dietro Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Grecia per la benzina.  Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. A incidere tanto in Italia sul costo finale sono in realtà le accise e l’Iva. Riducendo tasse e accise il costo a litro sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei.

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