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Primo vero comizio in città, a fare il pienone è Giuseppe Conte

Area Urbana

Primo vero comizio in città, a fare il pienone è Giuseppe Conte

Tifo da stadio, cori e applausi scroscianti per il presidente del Movimento Cinque Stelle, in città per sostenere Bianca Rende

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COSENZA – Cori da stadio, applausi e cellulari in mano. È il numeroso pubblico di Giuseppe Conte in piazza 11 Settembre, che lo acclama e intona “sei bellissimo”. Un vero e proprio bagno di folla che segna il primo comizio partecipato degli ultimi tempi. Arriva come una star e la gente lo acclama: lui il simbolo dell’Italia unita per combattere il Covid, oggi è leader del movimento politico che fu di Grillo e dai palchi invita i cittadini al voto consapevole.

In apertura del suo discorso ricorda Stefano Rodotà, “grande personaggio di questa città e di questa terra”. Poi, un lungo discorso sull’etica politica e l’importanza del voto consapevole. Infine, l’appello a sostegno di Bianca Rende per cambiare il futuro della città. «Non siamo riusciti a concludere un accordo con il Pd – ha dichiarato dal palco – ma sono qui non per una scadenza elettorale, ma perché nella rivoluzione culturale che può vedere protagonista Bianca Rende. Smettiamola di pensare che la politica sia solo una croce su una scheda elettorale, partecipate e scegliete il progetto. Basta con il voto di cortesia, avete un obbligo morale. Ho messo la firma su Bianca Rende e non andiamo insieme ad altre forze del centrosinistra. Rispetto tutti ma se i Cinquestelle mettono la firma sulla sua candidatura vuol dire che la proposta è valida».

Inevitabile il passaggio sui momenti difficili vissuti durante il primo lockdown. «Stiamo uscendo da anni difficili, e abbiamo sofferto insieme, una diffusa sofferenza sociale, economica e psicologica. Dopo tanti sacrifici – ha proseguito Conte – siamo qui insieme per riprendere in mano le nostre vite. Facciamo ripartire la cultura e lo spettacolo e rispettiamo le regole. Convinciamo chi non si è vaccinato a farlo».

Un passaggio anche sul commissariamento della sanità calabrese. «Quando c’è stato da lavorare per la sanità calabrese – ha detto l’ex premier – lo abbiamo fatto ed io ho messo la faccia scegliendo un commissario dopo aver ricevuto diversi rifiuti. Nessuno voleva venire qui».

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