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Green pass, cosa ne pensano i cosentini? Molti favorevoli, ma no all’uso nei ristoranti

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Green pass, cosa ne pensano i cosentini? Molti favorevoli, ma no all’uso nei ristoranti

Per i cosentini la certificazione verde, oltre al vaccino, rappresenta una ulteriore misura per uscire da questa emergenza sanitaria

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COSENZA – Per tentare di arginare l’avanzare dei contagi e in particolare della variante “delta”, oltre al vaccino da qui a breve bisognerà essere muniti di green pass per poter accedere ad eventi, palestre, piscine, cinema, discoteche, stadi e trasporti a lunga percorrenza, mentre si discute ancora se renderlo obbligatorio anche all’interno di bari e ristoranti al chiuso. Il Governo è al lavoro per definire come, dove e quando bisognerà esibire la certificazione verde che dovrebbe entrare in vigore tra la fine luglio e primi di agosto. Il green pass, che sarà rilasciato solo dopo la seconda dose di vaccino, potrà esser scaricato tramite app e darà la possibilità a chi ne è in possesso, di poter accedere senza restrizioni dove vigerà l’obbligo come previsto dal nuovo decreto che sarà approvato in settimana dal governo dopo la riunione con la cabina di regia.

Un modo per indurre anche chi, fino ad oggi, si è mostrato riottoso a vaccinarsi, soprattutto tra i giovani che nelle ultime settimane sono la categoria più colpita e anche quella che viaggia di più. Ma, inevitabili, anche in questo caso si stanno sollevando polemiche anche accese, tra chi è contrario al suo utilizzo, chi è invece a favore e chi è per una linea più soft. E mentre già due comuni della provincia lo hanno già reso obbligatorio (dopo Aprigliano è stato il comune di Lattarico a richiederlo ai cittadini per gli eventi pubblici), cosa ne pensano i cosentini sul suo possibile utilizzo? In molti si sono detti favorevoli a questa ulteriore misura vista come soluzione per arginate focolai di contagi, non dover richiudere le attività o tornare in zona gialla, altri la trovano una misura esagerata che priva le persone della propria libertà. Altri ancora si sono detti favorevoli, ma solo per determinate attività e dove è previsto un maggior assembramento di persone, bocciando il suo utilizzo nei ristoranti.

Anche gli stessi ristoratori dicono no all’uso della carta vedere per accedere nei locali “la nostra è categoria che ha giù sofferto tanto. Che facciamo? Ci mettiamo alla porta a controllare che il green pass sia davvero della persona che lo mostra? Una misura pericolosa anche dal punto di vista della privacy che bocciamo assolutamente”.

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