Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Regioni, discoteche aperte a luglio con il green pass. Subito matrimoni, fiere e parchi

Italia

Regioni, discoteche aperte a luglio con il green pass. Subito matrimoni, fiere e parchi

La proposta della Regioni al Governo è anche quella di vaccinare i turisti fuori regione in vacanza per almeno tre settimane

Pubblicato

il

COSENZA  – Piscine al chiuso, spogliatoi delle palestre, matrimoni e fiere, parchi tematici, casinò e sale bingo: nelle regioni che entrano in zona bianca devono ripartire subito! E anche le discoteche da luglio devono poter riaprire, con il green pass”. Lo fa sapere Giovanni Toti, presidente della regione Liguria. “Questa è la proposta che abbiamo fatto come Conferenza delle regioni al Governo e mi auguro venga accolta. I numeri del Covid continuano a scendere, la campagna vaccinale procede a pieno ritmo, usciamo dall’estetica dell’emergenza e permettiamo al Paese di ripartire”, aggiunge Toti.

Vaccini ai turisti fuori regione da 3 settimane

L’ipotesi su cui convergono le Regioni dopo il vertice di oggi è anche quello di “garantire il vaccino a chi va in vacanza fuori regione per periodi lunghi, almeno dalle tre settimane in su e applicare per la zona bianca le stesse linee guida proposte dalle Regioni per la zona gialla ma anticipare, fin da subito, l’apertura di tutte le attività economiche, comprese discoteche e wedding. Per questa fascia viene anche precisato il “superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività”, fermo restando il rispetto degli obblighi sull’utilizzo delle mascherine e il “distanziamento per scongiurare gli assembramenti”. L’ipotesi di istituire un coprifuoco alle 24 è stata definitivamente scartata mentre per le norme anti-assembramento, viene fatto sapere, ci sono già e verranno discrezionalmente applicate laddove serve.

Proposta su zona bianca condivisa dal Governo

Le Regioni hanno fatto sapere in un comunicato  che la linea di azione per le zone bianche proposta dalle Regioni, che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del Ministro della Salute è condivisa con il Governo: la proposta prevede che – fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi – una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. La condivisione della linea di azione per le zone bianche è emersa dopo l’incontro fra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Incidenza e zona bianca nazionale

Intanto l’Italia è virtualmente in zona bianca. L’incidenza nazionale, con i dati sui contagi di oggi, è scesa infatti a 49 casi per centomila abitanti, appena meno della fatidica soglia dei 50 casi per centomila, la quota sotto cui è possibile, secondo ministero della Salute e Iss, riprendere una piena attività di tracciamento abbandonando gran parte delle misure di contenimento. In sintesi, la soglia della zona bianca. Il parametro, come noto, si applica su base regionale, ma il superamento della soglia psicologica a livello nazionale è comunque uno spartiacque: basti pensare che l’ultima volta con un’incidenza sotto la soglia risale all’11 ottobre 2020, oltre 7 mesi fa. Allora però si era in piena salita, con un tasso di aumento che sfiorava il 100% settimanale, mentre oggi, dopo due terribili ondate con picchi a novembre (con incidenza schizzata a 414 per centomila) e a marzo (267), siamo in un calo che sfiora il 30% settimanale. Si profila, dunque, un giugno in bianco per oltre metà Penisola almeno, con regioni come Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia Romagna che hanno grandi chance di promozione.

Le prime regioni in zona bianca

L’attesa è ora per il monitoraggio di venerdì e per quelli  prossimi: la norma prevede infatti che ci siano tre monitoraggi consecutivi con incidenza sotto 50 (e rischio basso) per consentire a una regione di guadagnare l’ambita zona bianca, dove a scanso di ulteriori modifiche, di cui le Regioni stanno discutendo, non c’è coprifuoco, tutto è aperto, rimarrebbero solo l’obbligo di mascherine e le misure antiassembramento che i singoli governatori possono approntare. Le prime tre Regioni sicure della promozione immediata sono la Sardegna (la prima e unica finora ad aver sperimentato la zona bianca), da tre settimane con numeri bassissimi e un’incidenza scesa a 14 casi per centomila; il Friuli Venezia Giulia, con un’incidenza di 18 casi; e il Molise, con appena 11 casi per centomila. Dall’inizio della prossima settimana finiranno in bianco. Dovranno aspettare altri sette giorni per completare le tre settimane consecutive invece l’Abruzzo (incidenza attuale 34), la Liguria (31), l’Umbria (31) e il Veneto (31): per loro la data da segnare sul calendario è il 7 giugno. La settimana successiva si candidano almeno altre tre regioni di peso, che probabilmente inizieranno con il monitoraggio di dopodomani (che certificherà la discesa sotto quota 50) il loro conto alla rovescia: la Lombardia (incidenza attuale 48), il Lazio (49,6) e l’Emilia Romagna (49,6), con qualche residua speranza per il Piemonte (incidenza a 51,5, ma il monitoraggio considererà i dati di domani) e per la Puglia (51,8). La Calabria dovrà attendere il 14 o il 21 giugno.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA