Il presunto responsabile del delitto è stato individuato dopo quattro anni di indagini.
CATANZARO – E’ stato rintracciato il presunto esecutore del delitto avvenuto quattro anni fa. Michele Mustara, operaio forestale, fu ucciso il 18 luglio 2012, in località Piccoli, sulla strada provinciale che collega Zagarise a Magisano, nella presila catanzarese. I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, insieme ai colleghi della Stazione di Zagarise, hanno tratto in arresto Antonio Verrino, 75 anni, pensionato, con l’accusa di omicidio aggravato e porto abusivo di arma da fuoco. Al termine di una complessa attività investigativa, i militari dell’Arma avrebbero ricostruito l’omicidio risalendo a Verrino. Contro la vittima furono esplosi sei colpi di arma da fuoco, cinque dei quali andati a segno, e l’uomo morì dopo due giorni nell’ospedale di Catanzaro. Verrino, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro. L’attività investigativa iniziata con un’attenta analisi del luogo in cui venne ritrovato Mustara, una piazzola di sosta della strada provinciale ha consentito di ritrovare l’arma utilizzata per il delitto. La pistola è stata rinvenuta nelle disponibilità del settantacinquenne nel corso di una perquisizione domiciliare, mentre in una nicchia del contatore dell’energia elettrica, sono state trovate decine di munizioni. L’arma, una Velodog calibro 5,75 millimetri, e’ stata affidata ai Carabinieri del Ris di Messina che hanno riscontrato la corrispondenza con i proiettili estratti dal corpo dalla vittima. Nella stessa nicchia sono state rinvenute anche tre lettere, due dattiloscritte e una manoscritta, rivolte a Verrino e con espliciti riferimenti all’omicidio di Mustara. Secondo l’attivita’ investigativa, Verrino ha sostenuto di avere ucciso Mustara ritenendolo l’autore di alcuni furti di bestiame che il primo avrebbe subito e riferendo anche di un debito di cinquemila euro che la vittima non avrebbe mai onorato. L’uomo dovrà rispondere delle accuse di omicidio aggravato e porto abusivo di arma da fuoco.