PAOLA (CS) – L’avviso è stato pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Paola, centro tirrenico in provincia di Cosenza.
Si tratta di una nuova scure per i cittadini paolani dopo i rincari di acqua, tra l’altro in alcune zone neanche potabile, e della spazzatura. Stiamo parlando dell’avviso relativo ai servizi scolastici. A partire dal 3 novembre infatti, il servizio di refezione scolastica prevede un «ticket dovuto di euro 3,00 a pasto. Inoltre, si porta a conoscenza delle SS.L.L. del relativo blocchetto di n.20 buoni pasto, per un totale di euro 60,00. E si ribadisce ulteriormente che il tempo pieno è strettamente connesso con il servizio refezione scolastica e che è severamente vietato il consumo di panini o altre cibarie portate da casa e consumate nella sala refezione dei relativi plessi scolastici». Come dire, il panino è vietato e il pasto costa 3 euro. E anche per quanto riguarda il servizio scuolabus non va meglio per le famiglie paolane in quanto «si applicheranno le tariffe come stabilito dalla delibera di Consiglio Comunale n.15 del 5.06.2014» ovvero 448,46 euro in quota annuale, divisi in 149,49, se si decide di pagare in tre trimestralità. Questa delibera sarebbe arrivata all’indirizzo di due istituti di Paola: l’Istituto comprensivo statale “F. Bruno” e e l’Istituto Comprensivo Statale “Isidoro Gentili”. Una bella ‘batosta’ per diverse famiglie, soprattutto quelle che hanno più di un figlio in età prescolare. I genitori dunque sono indignati perchè in questo modo, si vanno a discriminare le famiglie meno abbienti e di conseguenza ciò ricade sui bambini che non hanno colpa…mai.