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La morte ‘sospetta’ di Bonaventura Ferri, si attende l’esito della perizia del Tribunale
COSENZA – E’ stato il Covid 19 o le due infezioni ospedaliere a strappare alla vita Bonaventura Ferri? E’ a questa domanda che i familiari e in particolare la sorella del caporeparto dei Vigili del fuoco di Cosenza, Angelo Bonaventura Ferri, attendono una risposta. Restano infatti da chiarire le cause che portarono alla morte di Ferri, scomparso all’età di 52 anni il 13 aprile 2020, ‘ufficialmente’ per Covid. Un decesso finito in tribunale e la famiglia del vigile del fuoco e sindacalista, molto conosciuto a Cosenza, ha deciso di affidarsi all’avvocato Massimiliano Coppa, esperto in colpa medica, per chiedere di accertare le responsabilità. Al centro del caso, ci sono due strutture ospedaliere, l’Annunziata di Cosenza e il Mater Domini di Catanzaro.
I fatti risalgono al periodo clou del Covid, virus che aveva colpito anche Ferri ma che forse, non sarebbe stato la vera causa della sua morte. Nel corso della degenza nell’Ospedale di Cosenza infatti, il paziente avrebbe contratto un’infezione da Acinetobacter Baumanii e da Klebsiella Pneumoniae, evoluta in sepsi fino all’esito purtroppo mortale.
Secondo il parere degli esperti nominati dall’avvocato Coppa, l’infezione virale da Covid, sarebbe stata dunque ‘complicata’ da infezioni ospedaliere che all’atto del ricovero, avvenuto nella notte del 18 marzo 2020 nell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive dell’Annunziata, non erano presenti. “Un uomo che stava bene fisicamente – raccontavano sgomenti i colleghi dopo la sua morte – era operativo, e molto attivo anche come sindacalista”.
Secondo quanto già rappresentato dalla sorella Valentina “a marzo 2020 prende il Covid, e viene ricoverato a Cosenza. Aveva solo l’ossigeno con la mascherina, era vigile, ed era in ripresa. Ad un certo punto ha iniziato ad accusare stanchezza, e nonostante i miglioramenti la situazione è peggiorata. Viene trasferito a Catanzaro e qui i medici scoprono due infezioni batteriche, nosocomiali, che non sono facilmente curabili in quanto antibioticoresistenti”.
Nonostante un trattamento sperimentale antibiotico la situazione precipita e l’infezione si espande. Bonaventura Ferri non ce la fa e si spegne a Catanzaro. Ora dopo la perizia realizzata per conto della famiglia, il Tribunale di Cosenza, ha nominato un proprio perito e si attende l’esito dell’attività effettata lo scorso 15 marzo.
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