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Il dramma sul fiume Lao, Pollino rafting: «lavoriamo in sicurezza, tragica fatalità»

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Il dramma sul fiume Lao, Pollino rafting: «lavoriamo in sicurezza, tragica fatalità»

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COSENZA – Il dramma di Denise Galatà, la 19enne morta durante un’attività di rafting sul fiume Lao, a Laino Borgo, porta con sè, oltre il dolore, anche tanti dubbi in queste ore. La polemica verte sopratutto sul tema della sicurezza mentre il Ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato le dovute ispezioni sul caso.

Le nostre attività si svolgono tutte in assoluta sicurezza. Siamo a disposizione degli inquirenti, abbiamo fatto il possibile per trovarla”. A dichiararlo all’agenzia stampa LaPresse uno dei responsabili della Pollino Rafting, centro che ha organizzato l’escursione di rafting sul fiume Lao, a Laino Borgo, dove Denise Galatà ha perso la vita. “L’attività è sicura, ma come in molte cose della vita c’è sempre l’incognita della tragica fatalità, dell’imprevisto”, ha aggiunto.

Benedetto Dal Zoppo presidente della Firaft, Federazione italiana rafting, sempre a Lapresse ha dichiarato: «Al momento stiamo raccogliendo solo dati, c’è una inchiesta in corso e non ci permettiamo di prendere posizioni. Questa vicenda è sconvolgente, pensare ad una ragazza che va a divertirsi e poi succede quanto accaduto è qualcosa difficile da commentare. La prima cosa da fare è aspettare che escano cose ufficiali, prima di allora è inutile. Il Lao è un fiume particolare, che non ha accessi comodi, quando sei nella gola non è poi così facile uscirne. Il rafting – ha aggiunto il presidente Dal Zoppo – è uno sport praticato in tutta Italia e in tutto il mondo. Ci sono soltanto nel nostro Paese centinaia di migliaia di persone che scendono tutti gli anni. Sono dell’idea che non deve succedere mai niente ma purtroppo siamo in un ambiente nell’acqua».

Denis Galatà vigili del fuoco

Antoniozzi: “nessuno criminalizza il rafting ma dobbiamo cercare verità”

“Il dolore enorme per la scomparsa della giovane Denise ci impone di cercare la verità sul perché sia morta mentre stava facendo rafting. Abbiamo fiducia nella Procura di Castrovillari che indaga”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

“Nessuno vuole criminalizzare il rafting – dice Antoniozzi – ma nessuno vuole e può liquidare una morte del genere senza i necessari approfondimenti di legge sulla sicurezza. La giovane età di Denise e la profonda tristezza che lascia la sua morte richiedono quelle azioni fisiologiche e doverose che gli inquirenti porteranno avanti nel rispetto assoluto della legge”.

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