Calabria
Dolore per la morte di Antonio Mastroianni, operaio 48enne: «continue stragi strazianti»
LAMEZIA TERME (CZ) – Aveva 48 anni Antonio Mastroianni, l’operaio morto a Lamezia Terme in un capannone dell’area industriale dell’ex Sir, mentre stava lavorando. Antonio lascia una moglie un figlio.
La sua bacheca social, in queste ore, è inondata dai messaggi di dolore e sgomento di amici e parenti. “Sempre disponibile con tutti e sempre con il sorriso. Ci mancherai amico mio”, scrive Luigi. “Non voglio abbattermi e non demordo: me lo hai insegnato tu”, sono le parole dell’amico Filindro, “Mi dicevi sempre di guardare la vita con il sorriso e con la speranza, di viverla a pieno perché in fondo prima o poi tutto finirà. E allora vivrò così, sorridendo e divertendomi, affinché ogni mia risata permetta al tuo volto di splendere sul mio. Ti voglio bene. Ora e per sempre. Buon viaggio amico di mille avventure”. E ancora: “Caro Tonino cugino mio – scrive Caterina – non riesco a trovare le parole adatte per dirti addio mi sembra ieri di aver parlato e scherzato con te e oggi arriva la notizia brutta non ci sei più. Il nostro cuore è spezzato ci sei sempre stato per tutti e rimarrai sempre nel nostro cuore”
Ugl: “insostenibile assistere a queste continue stragi”
“La piaga degli infortuni mortali sul lavoro non accenna a diminuire. Oggi abbiamo appreso un’altra tremenda notizia in cui un operaio di 48 anni ha perso la vita a Lamezia Terme dopo essere precipitato, per cause in corso di accertamento, dal tetto di un capannone dell’area industriale ex Sir. È insostenibile continuare ad assistere a questa continua strage”. Lo hanno dichiarato in una nota congiuntaPaolo Capone, Segretario Generale UGL, e Ornella Cuzzupi, Segretario Regionale UGL Calabria, in merito all’infortunio mortale sul lavoro avvenuto a Lamezia Terme, in cui un operaio ha perso la vita precipitando dal tetto di un capannone dell’area industriale ex Sir.
“Non bastano più le parole, urgono azioni concrete. Come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro. Investire sulla formazione è la strada maestra per rafforzare la cultura della sicurezza. Servono riforme urgenti – concludono – come il coordinamento delle banche dati per intensificare i controlli e, soprattutto, una capillare formazione e addestramento sulla sicurezza a partire dalle scuole secondarie al fine di rafforzare la prevenzione”.
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