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Cosenza, sos degrado Autostazione. Bresciani: «Perché non si procede a riqualificarla?»

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Cosenza, sos degrado Autostazione. Bresciani: «Perché non si procede a riqualificarla?»

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COSENZA – L’Autostazione di Cosenza è ormai diventata ‘terra di nessuno’, preda di continue scorribande criminali che creano un clima di tensione e di violenza. La nostra redazione è andata sul posto per raccogliere le ennesime segnalazioni con presenze moleste che rendono pure difficile prendere un autobus.

“Dopo anni di comunicati, suggerimenti, incontri per cercare di risolvere i problemi dell’Autostazione, constato che nulla è stato fatto per migliorare le condizioni di quello che è diventato un quartiere problematico e pericoloso della città”. Così interviene in una nota la consigliera comunale di Cosenza Alessandra Bresciani.  “La situazione peggiora ogni giorno di più e alle segnalazioni dei residenti non seguono, purtroppo, azioni migliorative. Gli ultimi episodi riportati dalla stampa locale mettono in luce il problema sicurezza, al quale è stata data, a volte, una risposta debole.

Ora le condizioni si sono aggravate ed è nostro preciso dovere garantire la sicurezza ai residenti, ai commercianti e ai frequentatori della piazza. Necessitano controlli costanti, perché la Stazione delle Autolinee di Cosenza non è moderna, né pulita, né sicura. Dopo mille richieste avanzate in Commissione, in Consiglio comunale e al gestore del servizio “Ferrovie della Calabria”, non abbiamo ancora scoperto i motivi per cui la stazione, da troppo tempo, non è oggetto di un restyling, oltre che di un presidio fisso delle forze dell’ordine.

Avevo richiesto una riqualificazione, – precisa la consigliera – ma a ciò è seguito il nulla. In effetti, perché riqualificare se così com’è non è altro che luogo vintage? Perché avere una stazione moderna, pulita e con strutture sicure quando possiamo vivere nel passato? Chissà, potrebbe anche diventare un’attrazione turistica nel cuore di Cosenza. E i servizi igienici? No grazie, ci piacciono così. Sappiamo tutti quanto siano apprezzati i servizi igienici con quella “patina di storia” che racconta dei tempi andati. Chi ha bisogno, infatti, del lusso?

E la sicurezza? Meglio l’emozione dell’incertezza. In fondo, una stazione è un po’ come un film d’avventura. Per questo motivo, una videosorveglianza e un presidio di sicurezza risultano inutili, perché, in fin dei conti, chi non ama un po’ di suspense prima di salire su un autobus? E il trambusto che gravita intorno all’area? È funzionale all’idea di mantenere la stazione come un angolo di mondo dove perdersi. Il Pannello per le Partenze? Non esageriamo, chi ha bisogno di sapere quando parte il proprio autobus? Ho richiesto più volte di installare un pannello elettronico per le partenze, che in tempi moderni sarebbe la cosa più ovvia da fare, ma sarebbe un inimmaginabile lusso: avvisi acustici per gli smemorati e un sistema per avvisare delle partenze degli autobus, anziché farti scoprire che lo hai perso all’ultimo minuto, magari con un po’ di suspense extra, sarebbe chiedere troppo.

Volevamo il verde sulle pensiline, ma questo sarebbe pari ad un miraggio nel deserto. Lo avevo chiesto, ma mi sono resa conto che in realtà è un po’ come cercare di trovare un’oasi nel deserto. Ma chissà, forse tra un paio di decenni qualcuno deciderà di farsi venire un’idea rivoluzionaria, tipo piante vere al posto del cemento rovente. Intanto dobbiamo tenercela così, visto il silenzio e il disinteresse di chi dovrebbe intervenire. Dobbiamo solo sperare che la zona da calda non diventi torrida e non per l’estate in arrivo, ma per i vari problemi e i controlli che mancano”.

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