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Conte a Cosenza: tra selfie e scippo del seggio ma parla poco di Calabria

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Conte a Cosenza: tra selfie e scippo del seggio ma parla poco di Calabria

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COSENZA – Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte è venuto a Cosenza, con a seguito lo stuolo dei parlamentari pentastellati, per protestare contro la contestata perdita del seggio cosentino alla Camera in favore del forzista Andrea Gentile a discapito di Elisa Scutellà (sconfitta comunque alle elezioni del 2022, nel collegio uninominale da Wanda Ferro di FdI), ripescata perché Anna Laura Orrico era stata eletta sia nel collegio uninominale che nel proporzionale.

Che bello però, sarebbe stato sentire parlare il presidente Giuseppe Conte, oltre che dello “scippo” del seggio, anche un po’ più di Calabria, per esempio dei problemi della sanità, dei giovani calabresi che quotidianamente sono costretti a lasciare la loro terra, della mancanza di infrastrutture, di un turismo che stenta a decollare ma che ormai da 50 anni viene definito il volano di sviluppo della Calabria, peccato. I calabresi, almeno la stragrande maggioranza di essi, non sono condizionabili e lo hanno dimostrato nel 2018, quando votarono in massa il Movimento 5 Stelle eleggendo ben 18 parlamentari, cosa che non riuscì neanche alla Democrazia Cristiana, nella cosiddetta prima repubblica, quando in questa regione il partito della Balena Bianca, faceva registrare percentuali di voti altissimi. 18 parlamentari di cui si fa davvero fatica a ricordarne nomi e volti.

Quello di ieri, diciamoci la verità, senza entrare nel merito della vicenda “Scutellà”, è stata la conferma di come il Movimento 5 Stelle da partito anti-casta, e che avrebbe dovuto aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, si sia ben adeguato ed integrato alla casta politica. Una politica dei selfi, svuotata di contenuti (e ieri è stata una “dimostrazione plastica”) che non è più confronto, sintesi ma sminuita, riducendola ad una “politica urlata”, che rischia di svuotare i temi politici di contenuto e di favorire la divisione piuttosto che la cooperazione, allettante per chi cerca facili consensi, perché sfrutta la frustrazione e l’indignazione delle persone. La Calabria, merita di essere conosciuta per la sua storia, le sue bellezze, le sue risorse, le sue tradizioni, per i calabresi  che sono persone laboriose, che meritano rispetto per il modo in cui affrontano le sfide della vita con impegno e responsabilità.

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