Calabria
La spazzatura nella centrale a biomasse, arresti anche a Rogliano e San Giovanni in Fiore
I nomi delle persone coinvolte nell’inchiesta coordinata dalla procura antimafia di Catanzaro e condotta dai carabinieri. Le misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro Giuseppe De Salvatore
MESORACA (KR) – Estorsioni, associazione mafiosa, traffico e gestione illecita di rifiuti, ma anche traffico, produzione e spaccio di droga, con l’aggravante di essere un’associazione armata. Oltre alle 31 persone arrestate questa mattina dai carabinieri di Crotone che hanno eseguito l’operazione insieme ai colleghi del Ros e del Nipaaf di Cosenza, ci sono anche cinque indagati a piede libero.
Il procuratore Nicola Gratteri in conferenza stampa ha spiegato come gli scarti di rifiuti, venivano bruciati nella centrale a biomasse di Cutro. Le cosche di Mesoraca avrebbero gestito e controllato per anni i conferimenti alla centrale, ma anzichè trasformare in energia pulita lo scarto della legna, (pratica che consente di ottenere milioni di euro di contributi), smaltivano rifiuti, copertoni, catrame e scarti dei lavori dell’autostrada. Veniva bruciato di tutto creando un grave inquinamento. Praticamente quella che doveva essere una buona pratica era solo un modo per smaltire illegalmente rifiuti, sfruttando la filiera delle biomasse.
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