Dalle ore 22 del 13 marzo a tutto il 28 marzo, nei Comuni di Petilia Policastro e San Nicola da Crissa e nelle frazioni Piani di Acquaro e Piminoro saranno in vigore le limitazione da zona rossa “la situazione osservata potrebbe subire bruschi peggioramenti”
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COSENZA – La Calabria da lunedì finisce in zona arancione. Il passaggio è stato determinato dal nuovo Decreto legge approvato stamani dal Governo per fronteggiare la diffusione del virus Covid-19. Il decreto, infatti, cancella la zona gialla dal 15 marzo al 6 aprile. La Calabria, comunque, secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute non è tra le regioni che ha superato la soglia dei 250 casi per 100.000 ed ha un Rt puntuale, calcolato al 24 febbraio di 0.83. Anche i tassi di occupazione dei posti letto Covid in area medica e in terapia intensiva sono sotto la soglia di allarme, con, rispettivamente, il 27% (245) e 22% (34). Saranno invece in zona rossa, dalle 22 del 13 marzo a tutto il 28 marzo, i Comuni di Petilia Policastro, San Nicola da Crissa, e nelle frazioni Piani di Acquaro e Piminoro (Oppido Mamertina), per come stabilito dall’ordinanza n. 13, firmata dal presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì. Il provvedimento si è reso necessario in seguito alle note dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali di Reggio Calabria, Vibo e Crotone, con le quali è stato comunicato che nei territori in questione «si registra una incidenza significativa di nuovi casi confermati, rispetto alla popolazione residente, tale da necessitare l’adozione delle misure previste per la zona rossa».
Rilevato, inoltre, che «la situazione osservata potrebbe subire bruschi peggioramenti, a causa dell’elevato numero di contatti sociali avvenuti con soggetti poi risultati positivi, emersi nel corso delle indagini epidemiologiche». L’ordinanza dispone che «le misure siano automaticamente adeguate a quanto previsto per i territori identificati come “zona rossa”, nei provvedimenti governativi di successiva emanazione» e che «i dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali competenti procedano al costante monitoraggio della situazione epidemiologica locale, segnalando tempestivamente all’Unità di crisi regionale, ogni variazione significativa intervenuta».