Si allarga l’inchiesta della procura di Reggio sui presunti brogli elettorali alle ultime elezioni amministrative. Nel registro degli indagati finiscono altre 30 persone
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REGGIO CALABRIA – Ci sarebbero altri 30 indagati nell’inchiesta, coordinata dalla procura di Reggio Calabria, sui presunti brogli elettorali delle ultime elezioni amministrative dello scorso 20 e 21 settembre 2020 e che ha portato all’arresto, lo scorso dicembre, del consigliere comunale del PD Antonino Castorina e del presidente di seggio Carmelo Giustra. Proprio in questi giorni il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso presentato dai legali di Castorina, che chiedevano la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. La procura reggina, guidata sostituto procuratore Paolo Petrolo e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni ha notificato un avviso di garanzia, unitamente ad un invito a presentarsi, nei confronti di 29 persone, tutti componenti delle sezioni elettorali – presidenti, segretari e scrutatori – dove si sarebbero verificate le maggiori anomalie nei registri dei voti. Al momento gli inquirenti hanno posto sotto osservazione 7 sezioni elettorali, riscontrando un centinaio di voti falsamente registrati a persone, soprattutto anziani, che non sarebbero mai andate a votare. Tra questi 4 deceduti.
Gli indagati sono accusati di aver alterato le schede elettorali relative ai soggetti regolarmente abilitati a votare nella rispettiva sezione. Avrebbero annotato in maniera fasulla sugli stessi registri diverse presenze di persone identificate per “conoscenza personale”. Persone che, in realtà, non si sono mai recate a votare.