Alla vigilia di un incontro a Roma con i vertici nazionali sul futuro percorso del partito regionale calabrese l’80% dei segretari di circolo Pd dicono no al commissariamento
CATANZARO – «Sarebbe molto grave se le notizie di stampa di questi giorni su un possibile commissariamento del Pd calabrese si rivelassero fondate». E’ quanto scrivono 180 segretari cittadini di circolo del Pd, espressione dell’80% dei segretari di circolo democrat in Calabria, alla vigilia di un incontro a Roma con i vertici nazionali sul futuro percorso del partito regionale. «Come è noto – scrivono i 180 segretari di circolo del Pd calabrese – la Direzione nazionale ha convocato il congresso del Pd della Calabria per il prossimo 3 marzo e il responsabile organizzazione nazionale ha inviato una lettera lo scorso 28 novembre in cui veniva esplicitato il percorso congressuale. Se dovessero rispondere al vero tali notizie – aggiungono – non si comprenderebbero quali siano le motivazioni per modificare la decisione assunta dalla Direzione nazionale.
Aprire oggi la strada a un commissariamento sarebbe devastante per un partito già duramente provato da 12 mesi di vuoto politico e organizzativo». I 180 segretari di circolo del Pd osservano: «A chi interessa un commissariamento che cancellarebbe definitivamente il Partito democratico della Calabria? A chi fa comodo mantenere un pregiudizio sulla idoneità morale dei calabresi e della loro capacità politica di costruire un partito regionale largo, ampio e plurale? Sicuramente non è nell’interesse dei democratici e delle democratiche della Calabria e di quanti sono impegnati quotidianamente in una battaglia politica per il cambiamento di questa regione. Pertanto chiediamo formalmente alla Commissione regionale per il congresso di ottemperare alla decisione della Direzione nazionale e di porre in essere tutti gli atti conseguenti al fine di celebrare il congresso regionale il 3 marzo prossimo».
I 180 segretari di circolo democrat chiedono infine alla Commissione nazionale di «adempiere alle prescrizioni, mai annullate e/o smentite dalla Direzione nazionale e di consentire la prosecuzione della fase congressuale già avviata formalmente con l’approvazione del regolamento congressuale regionale e che è tuttora in vigore».