CROTONE – Una svolta clamorosa. Sul caso di Mariella Tamborrino, il legale 35enne, deceduta a Crotone, dopo un volo dal quinto piano, spunta una pista investigativa. Clamorosa ed inquietante. Michele Cavallo, 29 anni, presente in casa dell’avvocatessa al momento della tragedia,
è finito nel registro degli indagati con un’accusa pesantissima: omicidio volontario. Sula base dell’informativa raccolta dagli agenti della squadra Mobile della Questura pitagorica, il sostituto procuratore della Repubblica Luisiana Di Vittorio non ha avuto dubbi a cristallizzare il suo impianto accusatorio contro il giovane. Quali indizi pesanti incastrano Cavallo? Nonostante il comprensibile massimo riserbo investigativo, qualcosa sulla tragica fine del giovane avvocato crotonese è ugualmente trapelata. Pare, infatti, che subito dopo la tragedia, gli’inquirenti, raccogliendo le prime seppur frammentarie prove testimoniali, tra la gente sul posto, abbiano scoperto che, alcuni minuti prima del volo fatale, dall’appartamento della donna siano state sentite urla. Voci concitate di un litigio. Era stato lo stesso neo indagato, ascoltato nell’immediatezza del fatto, ad offrire ai detective della squadra omicidi, l’ipotesi di un salto volontario nel vuoto del legale, dal balcone della sua abitazione. Ma quella ricostruzione, seppur rilevata in stato di choc, non ha convinto gli investigatori, sicuri che al quinto piano del civico 15 di via Santa Croce fosse successo altro. Qualcosa di tremendo. Il magistrato titolare dell’inchiesta, ha convocato Michele Cavallo, dapprima come persona informata sui fatti e, a distanza di qualche ora, come indagato. Nel giro di un valzer di lancette, la posizione del 29enne crotonese è precipitata. L’avvocato Fabrizio Salvati,. Legale di fiducia di Cavallo, alcuni minuti dopo aver saputo che sul suo assistito pendeva la pesante accusa di omicidio volontario, ha provato a smontare il teorema di colpevolezza eretto dal magistrato, specificando al pm che il 29enne, nei minuti susseguenti il volo fatale della donna ha allertato immediatamente i soccorsi, permettendo all’equipe medica e paramedica del 118 di arrivare in via Santa Croce, dove il legale, nonostante il salto di oltre 15 metri, era a terra e ancora viva. L’avvocato, infatti, ha ribadito il concetto difensivo a favore del suo assistito, specificando come la morte di Mariella Tamborrino sia avvenuta all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Il tentativo dell’avvocato difensore di Cavallo, però, non ha convinto il pm, intenzionato a non modificare nulla del suo impianto accusatorio. Ieri pomeriggio l’anatomopatologo reggino Aldo Barabaro, nominato dalla Procura, ha effettuato l’esame autoptico sul corpo della legale. Dall’autopsia, cui ha partecipato Michele Rajani, consulente di parte dell’indagato, sono emersi utili riscontri. La donna nella violenta caduta ha, infatti, riportato diverse fratture, compatibili con il forte doppio impatto: prima sulla sua auto, la Toyota Aigò, parcheggiata sotto casa e poi sull’asfalto. Il giovane avvocato, nativo di Rocca di Neto, dopo la camera ardente, allestita nel tribunale di Crotone, viaggerà per l’ultima volta verso il suo centro natio.