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Bimbo lasciato solo in classe, parla la mamma: «sgradito perché plusdotato e iperattivo»
COSENZA – Lasciato solo in aula il suo primo giorno in una scuola elementare della provincia di Cosenza. E’ il dramma vissuto da Francesco (nome di fantasia) che sta destando scalpore al punto da essere ripreso anche dai quotidiani nazionali. Marianna, avvocata cosentina e mamma del piccolo alunno discriminato che ha denunciato il tutto alla stampa e al garante per l’Infanzia della Regione, ha raccontato l’episodio a La Repubblica.
«Quella mattina – spiega la donna sul quotidiano – avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio per mio figlio nella nuova sezione, invece ha trovato tutti i banchi vuoti. L’avevo spostato in questa classe a causa di incomprensioni con alcune maestre che si ostinavano a ribadire la necessità di un’insegnante di sostegno, pur avendo comunicato loro che la diagnosi di iperattività con funzionamento intellettivo superiore alla media non aveva rappresentato un requisito per il riconoscimento dell’invalidità. Anziché valorizzarlo, l’avevano escluso. Perspicace e bilingue, era diventato il “ritardato” della classe. Da qui la mia decisione, non apprezzata da alcune maestre e mamme che hanno organizzato l’ammutinamento».
«Dopo un primo approccio mediante il linguaggio universale della musica, che ha visto mio figlio suonare in allegria con i nuovi compagni, quella mattina, la “festa dell’accoglienza” avrebbe dovuto sancire l’inserimento nella nuova classe. Invece erano tutti assenti e Francesco si è trovato smarrito in un’aula deserta», chiosa Marianna. «Mosso dall’innocenza dei suoi 8 anni, ha pensato avessero tutti la febbre. Sentendosi fortunato per non essersela beccata anche lui, ha preparato un disegno da regalare al nuovo compagno di banco non appena fosse guarito. Inconsapevole del fatto che l’assenza di massa era una protesta contro di lui, presenza non gradita», ha dichiarato la mamma.
Francesco isolato, l’ammutinamento ordinato via chat
Marianna il giorno prima, durante l’incontro conoscitivo, racconta di essersi scontrata con la maestra matematica che ha definito il bambino «disabile e fastidioso». Uno scontro che ha costretto la dirigente scolastica a ridurre all’insegnante in questione le ore in quella classe. «Inasprita – spiega la madre – tramite la rappresentante di classe, anch’essa docente, ha aizzato i genitori che, sulla chat di classe, hanno organizzato il piano. Ne ho avuto conferma da una mamma, la quale ha ammesso che in quella chat è partito l’accordo, seppur senza costrizioni. Mi sono sentita trafitta da cotanta cattiveria da parte di adulti che dovrebbero rappresentare l’esempio per i bambini».
La famiglia di Francesco ha presentato un esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro per violenza psicologica aggravata ai danni di un minore. La donna spiega di non aver solidarietà solo dagli insegnanti di italiano e immagine. «Anche della dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, alla quale ho inviato una diffida, chiedendole l’accesso agli atti. A breve sarà convocata in procura. Procederò legalmente per difendere i diritti di mio figlio, di tutti i bambini che subiscono ingiustizie e le famiglie non hanno gli strumenti o il coraggio per ribellarsi», ha concluso.

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