Calabria
Balneazione 2025: il report sulla Calabria. Aumentano le acque “eccellenti” e migliora il Cosentino
COSENZA – Come sta il nostro mare? Che qualità hanno le acque? In base al nuovo report sulla Balneazione 2025 pubblicato dall’Arpacal, riferito alle analisi effettuate nella scorsa stagione 2024 con i risultati ufficiali della campagna di monitoraggio condotta lungo 670 km di costa adibiti alla balneazione, ben il 93% delle acque è eccellente e nel 2025, il numero di acque classificate come tali è aumentato a 590, rispetto alle 567 del 2024, con un incremento di 23 unità.
Balneazione 2025: + 23 acque “eccellenti”
Questo riflette un deciso miglioramento nella qualità delle acque di balneazione. Per quanto riguarda le acque buone, nel 2025 sono 32, rispetto alle 51 del 2024, con una diminuzione di 19 unità, dovuta principalmente al passaggio di alcune acque alla classe eccellente. “Ogni anno prima della stagione balneare, le acque di balneazione vengono classificate di qualità eccellente, buona, sufficiente o scarsa secondo il sistema di classificazione europeo, sulla base dei risultati analitici degli ultimi 4 anni. Per essere classificata in qualità eccellente, infatti, ogni area di balneazione non deve aver registrato criticità insanabili per ben quattro anni di seguito. La stagione 2025 si apre con una fotografia chiara: + 23 acque “eccellenti” rispetto al monitoraggio effettuato nell’anno precedente, con una percentuale di crescita che raggiunge il 93% (+ 2%)“.
Il miglioramento riguarda in particolare la provincia di Cosenza
“Nel dettaglio, su 649 tratti di costa (pari a 670 Km) monitorati tramite campionamenti stabiliti nel calendario concordato con Regione e Ministero della Salute, 590 tratti hanno ottenuto la classificazione massima, con un incremento netto rispetto alla stagione precedente. Il miglioramento riguarda in particolare la provincia di Cosenza, che registra il maggior passaggio di tratti di balneazione dalla classe “buona” a quella “eccellente”. Il monitoraggio delle acque di balneazione effettuato nel 2024 – sottolineano – ha comportato l’analisi di 3.723 campioni prelevati nei 649 punti di campionamento, cui si aggiungono i prelievi straordinari effettuati nei casi di anomalie, ad esempio presenza di schiume e colorazioni anomale, per i quali l’Agenzia svolge determinazioni analitiche, sia microbiologiche che chimiche, e lo studio al microscopio delle specie algali eventualmente presenti”.
I dati complessivi
Nel corso della stagione 2024 è stato effettuato il prelievo e l’analisi di 3585 campioni routinari di acque marine destinate alla balneazione a cui si sono aggiunti 138 campioni suppletivi e 88 campioni extra su specifica richiesta della Capitaneria di Porto. Cosenza è la provincia che ha effettuato il maggior numero di prelievi suppletivi con 79, pari al 56,8% dei prelievi suppletivi regionali. Crotone ha effettuato 25 prelievi suppletivi (18% del totale), seguita da Catanzaro con 22 prelievi suppletivi (15,8%). Le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia hanno effettuato rispettivamente 8 e 5 prelievi suppletivi. I prelievi extra sono condotti su richiesta di Enti e Istituzioni, su segnalazione di emergenza o in collaborazione con la Guardia Costiera. Questi prelievi sono generalmente effettuati in caso di situazioni anomale o per rispondere a richieste urgenti.
“Il dato qualitativo che registra il passaggio da classe “buona” ad “eccellente” di ulteriori tratti di acque di balneazione rispetto alla precedente stagione, è un esempio di come la collaborazione tra tutti gli enti coinvolti possa favorire concretamente il risanamento delle criticità riscontrate nel monitoraggio ambientale. La valutazione dello stato delle acque marine, che viene puntualmente effettuata durante tutta la stagione balneare, fornisce dati analitici che costituiscono la base di riferimento per l’esecuzione, dove necessario, di interventi di risanamento di eventuali criticità da parte dei soggetti preposti. I dati riferiti alle attività di sorveglianza ambientale delle acque di balneazione sono pubblicati sul sito istituzionale dell’agenzia e sono accessibili anche sul Portale delle Acque del Ministero della Salute. La normativa di riferimento è costituita dal decreto legislativo 116 del 2008, che recepisce la direttiva europea 2006/7/CE, e dal Decreto Ministeriale 30 marzo 2010″.
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