COSENZA – Anche la Corte d’appello di Catanzaro ha assolto gli imputati nell’ambito del processo denominato “Sistema Rende”, inchiesta scattata il 23 marzo 2016. L’assoluzione era arrivata in prima battuta dal tribunale dei Cosenza, nel 2022 per tutti gli imputati. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna di Principe a 9 anni di reclusione, di Bernaudo a 8 anni, di Ruffolo a 7 anni e 6 mesi e di Gagliardi a 2 anni. Il processo nasceva dall’inchiesta della DDA sui presunti intrecci tra politici ed esponenti del clan Lanzino-Ruà Gli assolti sono Sandro Principe, Umberto Bernaudo, Pietro Paolo Ruffolo, Giuseppe Gagliardi.
Le accuse – Secondo il pubblico ministero l’amministrazione di Rende, ed in particolare il gruppo politico riconducibile a Principe tra il 2001 e il 2011, sarebbe stato a disposizione della cosca Lanzino. Per gli inquirenti Principe, Bernaudo e Ruffolo si sarebbero accordati con gli esponenti della cosca che avrebbero poi beneficiato con «condotte amministrative di favore». Inoltre, i tre politici avrebbero agevolato la cosca in cambio di “procacciamento di voti” per le elezioni comunali, provinciali e regionali, rispettivamente le prime due del 2009 e la terza del 2010. Tra le condotte evidenziate dagli inquirenti anche l’assunzione nella cooperativa Rende 2000 del boss Ettore Lanzino. Secondo l’accusa, inoltre, Principe disponeva o comunque sollecitava, d’intesa con Bernaudo, l’assunzione del capo clan e comunque ometteva di attivarsi con riferimento a un eventuale licenziamento e sarebbero almeno 23 le persone assunte nella coop e ritenute contigue al clan.