Il sindaco si dice favorevole alla mega opera, ma in campagna elettorale nel 2014, era contrario.
RENDE (CS) – “Intercettare voti per poi tradirli. La storia si ripete ad ogni campagna elettorale e il caso Manna non fa eccezione. Anzi, conferma questa regola che ormai ha disaffezionato il cittadino alle “promesse” dei politici”. A dirlo è consigliere comunale d’opposizione a Rende, Domenico Miceli, pentastellato, che sottolinea come “il caso della metro leggera rappresenti l’emblema della facilità con la quale il primo cittadino di centro destra di Rende cambia idea in base a come cambia il vento politico dell’area urbana”.
“Caduto Occhiuto, Manna ha pensato bene di sconfessare tutti i progetti portati avanti con lui – ha dichiarato Miceli – a partire proprio dai trasporti. E mentre in città sta per partire (almeno sulla carta) la nuova linea del trasporto pubblico locale dell’area urbana, per capirci quella che ha lasciato fuori Montalto, Manna sospinto da chi comanda il suo esecutivo, cambia idea sulla metro leggera, creando di fatto una sovrapposizione di servizi tra loro inconciliabili. Ricordiamo bene la sua contrarietà al progetto espressa in campagna elettorale (foto) e il suo programma non ne fa mistero”.
Domenico Miceli è stato intervistato in merito ai microfoni di Rlb Radioattiva
ASCOLTA L’INTERVISTA
[audio_mp3 url=”http://www.quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2016/02/Domenico-miceli-su-manna-e-metroleggera.mp3″]
“Il progetto della metropolitana leggera – scriveva l’allora candidato a sindaco – appare superato dal punto di vista funzionale per l’impatto ambientale e il rapporto costo/benefici, come dimostrano le esperienze di altre città non solo italiane”. Oggi Manna ha radicalmente cambiato idea. Paradossalmente la metro leggera diventa “sostenibile”.
Si è trasformata in un’opportunità per l’area urbana. Noi non ci stiamo e venerdì prossimo (26 febbraio alle ore 17) saremo in piazza XI Settembre per spiegare dettagliatamente i motivi che ci portano a bocciare in modo fermo e convinto il progetto della metro leggera. L’area urbana non ha bisogno di grandi opere fallimentari, ha invece bisogno di maggiori attenzioni per le piccole cose a misura di cittadino: dalle buche al verde pubblico, dal decoro urbano all’attenzione verso le periferie e il centro storico. Con la metro leggera bruceremo 160 milioni di euro distruggendo il tessuto urbano di Rende: “tutto – ha concluso Miceli – ciò è inammissibile“.