COSENZA – Quando a parlare è il pentito.
A uccidere il contabile dei clan, secondo le dichiarazioni di Francesco Galdi alla presenza del gup, sarebbero stati Aiello e Sganga. Accuse pesanti che scuotono il processo con rito abbreviato nei confronti di Francesco Chirillo e Domenico Cicero. Un ammanco da circa 800 milioni di lire pare sia stata la causa scatenante dell’omicidio che vede come presunti mandanti gli stessi Cicero e Chirillo. Anche Galdi, come Pezzulli, è un esperto di numeri, fatture, bilanci e conteggi. Proprio a lui infatti il clan si sarebbe rivolto prima dell’omicidio di Pezzulli per controllare i movimenti bancari fatti dal contabile. “Io trovai una scusa per non fare quelle verifiche, avevo capito che si stava per consumare una tragedia” ha affermato Francesco Galdi nel corso della sua deposizione fiume durata ore e che ha confermato tutto ciò che il Galdi aveva già messo a verbale. Lunedì si attende il verdetto del giudice sull’ipotetica implicazione di Domenico Cicero e Francesco Chirillo processati con rito abbreviato.