L’indagine di Legambiente e del Sole 24Ore sui capoluoghi più virtuosi d’Italia in tema di ecosistema urbano. La città premiata sull’esempio di Pesaro per aver realizzato la Ciclopolitana, una rete ciclabile lunga più di 30 Km. Occhiuto “una buona notizia”
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COSENZA – La città di Cosenza nella “top ten” nazionale dei capoluoghi più virtuosi d’Italia in tema di ecosistema urbano. E’ quanto emerge dai risultati dell’edizione n. 27 di Ecosistema urbano, indagine condotta da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia, sullo studio di salute dei capoluoghi di provincia italiani, pubblicata sul Sole 24 Ore, Nella classifica generale sono comprese 9 città medio- piccole del Nord e una del Sud: Cosenza che torna a posizionarsi nei piani più alti conquistando l’ottavo posto. La ricerca ha tracciato la qualità dell’ambiente ma anche dell’offerta di servizi pubblici locali presenti nelle 104 città capoluogo passando in particolare in rassegna 18 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità ed ambiente) nel corso del 2019 e derivano tutti da dati originali raccolti da Legambiente ad eccezione della capacità di depurazione e disponibilità di verde urbano (ISTAT), tasso di motorizzazione e incidenti stradali (ACI e ACI-ISTAT), uso efficiente del suolo (elaborato da Legambiente su dati ISPRA). Cosenza ha raggiunto il risultato del 70,5%. La città sale addirittura al quarto posto per le isole pedonali, al quinto posto per quanto riguarda l’indicatore solare termico e fotovolatico, al 6′ posto nella capacità di depurazione. Male però ancora nei consumi idrici domestici, nei passeggeri del trasporto pubblico e nel tasso di motorizzazione.
L’indagine fotografa un’Italia a due velocità: la prima più dinamica e attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alle fonti rinnovabili, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, alla crescita degli spazi naturali. La seconda, più statica con un andamento troppo “lento” nelle performance ambientali delle metropoli soprattutto sul fronte smog, trasporti, raccolta differenziata e gestione idrica. Il report annuale sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani racconta quel lento cambiamento green in atto nella Penisola. A testimoniarlo in primis le città di Trento, Mantova, Pordenone, Bolzano e Reggio Emilia in vetta alla classifica generale di Ecosistema Urbano 2020 che si basa sui dati comunali relativi al 2019, quindi ad un contesto pre-pandemia. Trento e Mantova mantengono come lo scorso anno il primo e il secondo posto in graduatoria con buone performance complessive, seguite da Pordenone che, dopo una lenta scalata, conquista il terzo posto superando così Bolzano che scende al quarto posto. Quinta la città di Reggio Emilia protagonista di una rincorsa alla top ten costante negli ultimi anni. In fondo alla graduatoria troviamo invece: Pescara (102esima), Palermo (103esima) e Vibo Valentia (104esima). Tra le grandi città, dove nel complesso si registra un andamento lento nelle performance ambientali legate soprattutto a smog, trasporti e gestione idrica, si conferma la crescita di Milano (29esima) sempre più attenta alla vivibilità urbana. A completare il quadro di Ecosistema Urbano, le 17 Best Practices premiate oggi per raccontare anche quelle esperienze virtuose in campo e che meritano di essere replicate sul territorio nazionale. Tra queste come detto c’è Cosenza che sull’esempio di Pesaro ha realizzato la Ciclopolitana, una rete ciclabile lunga più di 30 Km che sarà ultimata entro fine 2020. Prato che vanta un complesso residenziale (il NzeB di San Giusto), un mix di alta efficienza energetica con bassi costi di costruzione, pensato per il fabbisogno di famiglie in difficoltà economiche. Benevento che punta a realizzare una rete di quasi 25 chilometri di piste ciclabili integrate con i mezzi del trasporto pubblico e ferroviario per migliorare la mobilità urbana e sviluppare il turismo.
La soddisfazione di Occhiuto “una buona notizia”
“Il nuovo rapporto sull’ecosistema urbano– sottolinea Occhiuto – riconferma Cosenza ai primi posti della classifica di Legambiente. Questa non solo è una buona notizia che arriva in un momento in cui la Calabria è tutt’altro che costellata di buone notizie, ma assegna alla città che mi onoro di guidare una capacità di cambiamento che è stata ampiamente dimostrata in questi anni. E grazie alla quale avremmo potuto, se solo ne fossimo stati investiti, cambiare anche la sanità, a cominciare dalla realizzazione del nuovo Ospedale. Limitandoci ad esaminare il rapporto di Legambiente, ciò che non possiamo non riconoscere è che la città di Cosenza, ancor prima che la pandemia ne accelerasse il processo di svolta, ha precorso i tempi facendosi anticipatrice dei nuovi scenari che si sono poi venuti delineando in un contesto di portata mondiale. La nostra azione amministrativa – ha aggiunto Mario Occhiuto – è stata sempre indirizzata verso la riqualificazione degli spazi liberi aperti esistenti, accanto ai quali ne abbiamo creati di nuovi, così come abbiamo perseguito la realizzazione di nuove piazze e punti di aggregazione e di socialità, di quella socialità che oggi, purtroppo, è diminuita a causa delle restrizioni necessarie alla limitazione dei contagi. Gli spazi aperti che abbiamo realizzato permettono, in ogni caso, il rispetto del distanziamento richiesto dalle disposizioni anti Covid. Di fronte al nuovo paradigma di città che si sta imponendo dappertutto, Cosenza è innegabilmente più avanti. Aver investito su alcuni progetti e alcune idee, per certi aspetti di portata rivoluzionaria, vedono oggi Cosenza molto più avanti, rispetto ad altre realtà urbane, nella marcia di avvicinamento a questa nuova visione complessiva. Non è casuale il fatto che Cosenza è piena di bici e monopattini come solo nelle grandi città, grazie alle tante piste ciclabili realizzate. A Cosenza, infatti, e di questo indicatore Legambiente ha tenuto conto nello stilare la classifica sull’ecosistema urbano, è stata realizzata la ciclopolitana lunga 30 chilometri. E tutto questo quando la pandemia era ancora lontanissima dal far sentire il suo enorme peso. Abbiamo, inoltre, contribuito anche a creare nuovi spazi pedonali e a concedere ai locali, gratuitamente, il suolo pubblico per continuare a lavorare all’aperto, mantenendo il distanziamento interpersonale. Sono stati proprio questi parametri e questi requisiti – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – ad essere valutati positivamente da Legambiente e, prima ancora, nella Fase 2 della pandemia, dallo studio di un’importante multinazionale che ha indicato Cosenza tra le città italiane più attrezzate per la ripartenza. Cosenza ha, insomma, avuto uno sguardo lungo. La nuova sfida che ci attende ora – ha concluso Occhiuto – è come riportare alla socialità, attualmente penalizzata dalle restrizioni, le categorie di cittadini più fragili, come i ragazzi e gli anziani. La socialità, infatti, non si sviluppa solo tra le mura domestiche e all’interno dei nuclei familiari, ma comporta dinamiche spazio-temporali molto più ampie che, oggi, per la quasi totalità dei nostri ragazzi, ma anche per la terza età, sono diventate irrinunciabili. E’ nei loro confronti che l’agire delle istituzioni dovrà assumere una connotazione risarcitoria, non sotto forma di ristoro materiale com’è per le categorie produttive, ma immaginando e progettando un nuovo modello di città che possa contemplare ancora più spazi aperti e più piazze e scuole più funzionali, con maggiori spazi verdi. Una sfida che abbiamo già intrapreso e che seguiteremo a portare avanti”.