COSENZA – Anche Cosenza ha aderito alla “IX edizione la Lunga notte delle Chiese”. La scorsa notte si sono aperte le porte della meravigliosa Chiesa di San Domenico, in piazza Tommaso Campanella sulla riva del Busento, per raccontare questo luogo nella manifestazione in cui si sono unite musica, arte e cultura, in chiave di riflessione e spiritualità.
Per un giorno, nella splendida cornice del meraviglioso complesso di San Domenico, sono state organizzate diverse iniziative e programmi culturali con visite guidate, mostre, letture, momenti di riflessione e tanto altro. Grazie alla collaborazione con le Diocesi italiane, i loro Vicariati alla Cultura, gli Uffici di Arte Sacra, le Pastorali Giovanili, le molte confessioni religiose, è stata un’occasione irripetibile per tutti, religiosi e non, di partecipare ad un evento suggestivo ed eccezionale, di grande coinvolgimento con la visita dei luoghi sacri in una veste sicuramente originale.
La Madonna della Febbre tornata all’antico splendore
E’ stata un’occasione per tutti, religiosi e non, quello nel partecipare ad un evento suggestivo ed eccezionale, di grande coinvolgimento, perché in questa occasione è stato possibile visitare i luoghi sacri in una veste sicuramente originale, abbiamo visitato insieme a numerosi cittadini luoghi all’interno come la cappella della “Madonna della Febbre” appena restaurata. Si tratta di una della più importanti opere d’arte rinascimentali della Calabria.
All’evento di presentazione, che si è svolto nel pomeriggio di ieri, hanno partecipato l’Arcivescovo di Cosenza, Mons. Giovanni Checchinato, il rettore della chiesa di San Domenico, Padre Fabio Bastoni, la coordinatrice del corso di laurea in conservazione e restauro dei beni culturali dell’Unical, la Prof.ssa Donatella Barca, la Soprintendente ABAP del ministero della cultura per la provincia di Cosenza, Dott.ssa Paola Aurino, il Prof. Roberto Passarino, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Unical, il prof. Gianluca Nava, Docente e Restauratore di Beni culturali presso l’ateneo, il Prof. Luca Parisoli del DISU Unical e le studentesse del V anno del corso di laurea in conservazione e restauro dei beni culturali dell’Unical, Chiara Sciacca e Miriam Abritta.
La Cappella Ottagonale e i sotterranei Putridarium
Chi ha partecipato all’evento ha potuto visitare ed ammirare anche la “Cappella Ottagonale” con sotto la Cripta con scolatoio e i sotterranei del “Putridarium”, l’ambiente funerario in cui i cadaveri dei frati (o delle monache) defunti venivano collocati entro nicchie lungo le pareti. La chiesa illuminata, ha messo in risalto il maestoso rosone caratterizzato dalla presenza di sedici colonnine tortili che decorano e armonizzano la facciata e l’arco che incorniciano il portale d’ingresso con varie figure intarsiato sul legno, in stile gotico. Luminosa ed avvolgente, ha accolto i tanti cittadini di Cosenza offrendo loro uno spettacolo non solo per gli occhi. I presenti hanno apprezzato e vissuto momenti celestiali grazie alle esibizioni corali e strumentali degli alunni del conservatorio. L’arte e la musica hanno abbracciato la sacralità della chiesa, lasciando nei tanti visitatori la leggerezza di una serata di inizio estate al profumo di incenso. Grazie all’accoglienza con i punti ristoro, ed alle guide rette dai Missionari Oblati di Maria Immacolata.
Nel 1588 il chiostro ospitò il filosofo Tommaso Campanella
La chiesa di San Domenico con la sua particolare cupola, svetta sui tetti della città di Cosenza. Si tratta di un edificio la cui origine risale al XVI secolo. fu costruita tra il 1441 e il 1468 commissionata dal principe di Bisignano – Antonio Sanseverino. Di particolare bellezza è la facciata di accesso all’edificio, che conserva ancora numerosi elementi architettonici originari. Il portale di accesso – ogivale, realizzato in legno e risalente al 1612 – è racchiuso all’interno di un protiro in stile gotico di eccezionale splendore. Il portale ligneo è completamente intagliato: decorazioni floreali si avvicendano a busti di santi domenicani. Alla sinistra della chiesa si trova l’antico convento con annesso il chiostro, il quale rappresenta un esempio architettonico estremamente raffinato, che sottolinea il passaggio dalle tipologie gotiche alle prime forme rinascimentali. Nel 1588 ospitò il filosofo Tommaso Campanella attirato a Cosenza dal pensiero e dall’opera di Bernardino Telesio.
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