Area Urbana
Blitz in Consiglio comunale ridisegna la città di Rende, è scontro tra Manna e Principe
RENDE – Il Comune di Rende di recente è particolarmente dinamico sul fronte dei lavori pubblici. Si indicono gare e affidano appalti. Sono almeno 10 i cantieri attivi in città. Sull’albo pretorio appaiono diversi interventi: centro sportivo polifunzionale in contrada Marchesino; ristrutturazione immobili comunali per attività didattiche, educative, culturali e sociali; adeguamento alle norme di sicurezza ed agli standard della lega pro dello stadio Marco Lorenzon; realizzazione asilo nido comunale in contrada Rocchi; impiego dei fondi Agenda Urbana Cosenza – Rende 2014-2020 con la realizzazione del Centro Sociale Integrato Sperimentale di Quartiere nella Citta di Rende attraverso il recupero di un immobile di proprietà pubblica; pavimentazione del centro storico; riqualificazione area urbana via Pianette; lavori di interventi di decoro urbano e riqualificazione ambientale delle direttrici viarie principali; ampliamento della scuola primaria Stancati e altri progetti in itinere.
Il blitz del Psc
L’approvazione del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Urbanistico ed Edilizio della città di Rende è stato definito dall’opposizione un ‘blitz‘. I consiglieri di minoranza hanno all’istante segnalato con veemenza la vicenda, recandosi in massa in Prefettura. In meno di 10 minuti, senza inni per problemi tecnici, il Consiglio comunale ha approvato il futuro disegno dell’area urbana. Un voto fulmineo. Sembrerebbe che l’ex sindaco Sandro Principe fosse sulle scale, Mimmo Talarico nei pressi della sala consiliare a sistemare gli emendamenti da presentare al PSC. L’opposizione annuncia ricorso al Tar avverso la delibera di adozione del PSC, della quale chiede l’annullamento, informando che lo strumento urbanistico si concretizzerà nella realizzazione di 1.400 nuovi appartamenti.
Rispetto al vecchio Piano Regolatore Generale comunale sono cambiate le tipologie di abitazioni da costruire: aree verdi sono state convertiti in aree residenziali soprattutto ad Ovest di Viale Principe e vicino alle piscine di Quattromiglia. L’edificabilità dei quartieri centrali di Rende sarebbe così incrementata con l’effetto, denunciato a gran voce da Principe e consiglieri di minoranza, di far sparire dal centro città i servizi previsti dal vecchio PRG allocandoli in zone più decentrate. Massimiliano De Rose, Michele Morrone, Annarita Pulicani e Rossana Ferrante hanno votato contro, mentre si è astenuto il consigliere Eugenio Aceto. A votare a favore: Concetta Brogno, Rachele Cava, Marisa De Rose, Salvatore Esposito, Nella Fanello, Giovanni Gagliardi, Marco Greco, Chiara Lolli, Salvatore Marasco, Gaetano Morrone e Romina Provenzano.
Il sindaco sospeso Manna sul blitz del Psc
“L’iter per l’approvazione del Psc (Piano Strutturale Comunale) a Rende è durato 12 anni. La Regione Calabria – chiarisce Marcello Manna – ha sollecitato il Comune ad acquisirlo entro dicembre altrimenti sarebbero intervenuti con la nomina di un commissario ad acta. Se non fosse stato approvato non avremmo potuto procedere neanche a nominare una commissione per progettare i nuovi Pau (Piani Attuativi Unitari) che sono strumenti urbanistici di dettaglio approvati in attuazione del Psc. Ci si dovrebbe chiedere il perché di tutto questo ritardo e il motivo per il quale ci siano forze politiche che hanno remato contro. Il Consiglio comunale ha fatto bene a sbloccare questa situazione. L’opposizione voleva realizzare questa pagina importante della storia della città e non c’è riuscita. Hanno fatto di tutto per fermarci, saranno solo dicerie, pare che sia stato anche suggerito ‘non votatelo il PSC che vi arrestano’ ”.
La protesta dell’opposizione: “Sono stati i costruttori a dettare le regole, non il Consiglio comunale”
“Non era mai successo che un Consiglio comunale dell’amministrazione Manna non iniziasse con almeno 40 minuti di ritardo”. In una conferenza stampa tenutasi il 15 giugno nella sala incontri della Biblioteca comunale a Quattromiglia di Rende l’opposizione (Sandro Principe, Mimmo Talarico, la Federazione Riformista, Attiva Rende, il Pd con il consigliere Bonanno, Idm, laboratorio politico Carlo Rosselli, ecc.) ha ribadito le proprie rimostranze denunciando che il PSC non è mai stato discusso nelle commissioni consiliari, non è stato portato all’attenzione dei vicini Comuni (Castrolibero, Cosenza, Montalto), né dell’Università della Calabria.
“È stato prodotto un danno gigantesco alla comunità rendese. L’interesse privatistico – secondo Talarico – ha prevalso su quello pubblico. Sono stati i costruttori a dettare le regole, non il Consiglio comunale”. Sandro Principe ha dichiarato di non immaginare che “si potesse arrivare a questo livello di pirateria istituzionale”. “Si bisticcia sull’urbanistica da 10 anni – ricorda Principe – e in pochi minuti si approva il PSC. Hanno modificato le aree destinate ai servizi per il cittadino in palazzi a scopo residenziale. Si è creata disparità di trattamento enorme che penalizza i piccoli proprietari. Riteniamo sia ingiusto, illegale e privo di visione futura. Bastava una piccola variante invece di un intero PSC. Intanto si spende il Pnrr in manutenzioni, mentre potevamo eccellere con la transizione ecologica unendo con le comunità energetiche l’industria e la ricerca attraverso l’Università della Calabria. Il tutto creando posti di lavori. Noi – tuona Principe – abbiamo realizzato una città con quattro soldi”.
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