CASTROLIBERO – Un gruppo di studenti ha inscenato questa mattina l’IIS Valentini-Majorana una protesta davanti al cancello della scuola, in segno di solidarietà nei confronti di quelle ragazze che hanno denunciato attraverso un gruppo Instagram le presunte molestie subite da un docente. Una protesta contro il silenzio, contro chi non ha fatto niente nel tempo, nonostante le segnalazioni. Il caso, da noi raccontato ieri, è emerso negli ultimi giorni attraverso un profilo Instagram ed è stata anche una petizione lanciata su Change.org che in poche ore ha superato le 900 firme.
Stamattina un gruppo di ragazzi che frequentano l’istituto scolastico si è presentato all’orario di apertura dei cancelli per mettere in atto una forte azione di protesta contro “la superficialità e la leggerezza” con la quale è stata valutata e considerata la vicenda. Testimonianze che sono state minimizzate. Sono diverse infatti le studentesse che raccontano di molestie segnalate più volte alla dirigente scolastica ma rimaste inascoltate. Racconti e storie che hanno generato turbamento e un senso di impotenza nelle ragazzine, spesso del primo e secondo anno.
“No al silenzio”
Stamattina sul cancello di ingresso e sulle ringhiere esterne dell’istituto di Castrolibero sono stati affissi alcuni striscioni con su scritto: “Stop alle molestie” e ancora “No agli abusi di potere“, “No al silenzio”. Messaggi chiari rispetto ai mancati provvedimenti presi fino ad ora nei confronti di chi è andato ben oltre il suo ruolo di insegnante. E i ragazzi non hanno trovato aiuto neanche dai loro docenti, che in una nota hanno inteso prendere le distanze su quanto sta accadendo. Sul posto sono presenti i carabinieri che stanno tentando di convincere i ragazzi a liberare il cancello e consentire l’ingresso nella scuola. I ragazzi sono stati autorizzati a rimanere nel cortile antistante la scuola.
Intanto sul profilo Instagram “call.out.valentini.majorana” emergono nuove testimonianze di ragazze indignate per avere, a loro dire, segnalato quanto accadeva e non essere state prese in considerazione: “si sarà dimenticata di quando la mia compagna di classe andò da lei, ribellandosi per la situazione interna alla classe che omertosamente difendeva il professore il quale non faceva altro che molestarla verbalmente con ‘battute’ sul seno. Esattamente come faceva con noi, con riferimenti costanti al corpo e alla nostra vita sessuale”.